Il Cagliari è uscito dal periodo di amichevoli in Turchia con delle buone sensazioni che ora si accinge a confermare nella prestigiosa partita in programma stasera contro l’Atletico Madrid.
Sarà l'ultimo appuntamento importante prima dell’inizio ufficiale della stagione (il 12 agosto arriva il Palermo in Coppa Italia), ma anche un'occasione per visionare i progressi registrati fin'ora di fronte a un avversario abituato a grandissimi palcoscenici. In attesa di conferme, che arriveranno intorno alle 18/19 di oggi, proviamo a delineare quella che sarà la formazione che affronterà i colchoneros.
In porta non ci sono dubbi, Cragno è il titolare prescelto del presente e del futuro mentre davanti a lui si muoveranno probabilmente Ceppitelli e Romagna con Lykogiannis e Faragò/Padoin sugli esterni. Il centrocampo sarà composto da Cigarini che agirà in cabina di regia e da Barella e Castro schierati al suo fianco come interni. Bradaric, presentato ieri alla stampa, comincerà la sfida dalla panchina ma la logica dice che ad un certo punto potrebbe essere gettato nella mischia per iniziare a saggiare il campo della Sardegna Arena.
Sulla trequarti figurerà - in attesa del ritorno di Joao Pedro - il solito Ionita e davanti Pavoletti, fra i pochi sicuri del posto, giocherà inizialmente in tandem con il “mago” Farias o Sau; anche Han potrebbe avere delle chance di una maglia da titolare ma le sue quotazioni sono in ribasso rispetto a quelle dei compagni. Cerri, raggiunta una condizione fisica accettabile, è stato convocato da Maran che forse gli concederà qualche minuto per valutarlo in un contesto più stimolante.
Il match sarà altresì teatro dell'ultima di Andrea Cossu con la maglia del Cagliari: il fantasista giocherà 7 minuti (in omaggio al proprio numero di maglia) e poi uscirà per raccogliere la cosiddetta standing ovation. La passerella finale più giusta per una bandiera rossoblù che - dopo anni di amore incondizionato verso il club e fedele militanza - verrà ammainata nel luogo dove maggiormente merita di stare, allo stadio, circondato dall'affetto della propria gente.
