Quante storie di vita e di calcio sono partite dal basso? Quasi tutte potremmo dire, sebbene alcune contengano nel processo di crescita di un allenatore o calciatore qualcosa di più romantico, intenso ed enfatico, spesso partendo dalla provincia o da realtà meno note e mediatiche per poi spiccare il volo. L'ultimo caso è quello di Maurizio Sarri, che pochi anni fa allenava in Serie C e l'anno scorso ha realizzato lo storico record di punti in Serie A con il Napoli e sfiorato la vittoria dello Scudetto. Ma, guardando a Cagliari, da questo punto di vista è impossibile non citare la vicinanza d'animo con vari personaggi illustri del calcio uruguayano, iniziando da Enzo Francescoli e finendo con Diego Lopez, attuale allenatore isolano. Un altro ex-tecnico del Cagliari sta lottando per un obiettivo più nobile: la coppa del mondo per nazioni che si gioca in Russia. Stiamo parlando di Oscar Washington Tabarez, tecnico dell'Uruguay alla sua terza esperienza consecutiva nel torneo più importante per le nazionali di calcio.
Sebbene l'Uruguay non spicchi tra le favorite alla vittoria del torneo secondo i pronostici disponibili su William Hill, la 'Celeste' ha iniziato questa competizione nel migliore dei modi, ossia vincendo tutte le partite del girone di qualificazione contro l'Egitto, l'Arabia Saudita e la Russia padrone di casa, acaparrandosi il primo posto del girone. L'allenatore uruguayano, che ormai ha superato i 70 anni, è afflitto da due anni da una neuropatia che non gli permette di muoversi correttamente e lo obbliga a usare delle stampelle. Eppure, al goal di Gimenez contro l'Egitto ha come dimenticato di averle ed è corso dalla panchina per festeggiare, una scena che ha commosso il mondo intero. Definito da tutti come 'Il Maestro' Tabarez è da anni sulla panchina dell'Uruguay, ma in Italia ha diretto sia il Cagliari sia il Milan.
La sua epoca a Cagliari è rimasta indimenticata, nonostante le incomprensioni con giornalisti e pubblico, dato che il tecnico di Montevideo trascinò la squadra isolana verso un buon nono posto in classifica e, soprattutto, rinforzò il vincolo tra il capoluogo sardo e i suoi compatrioti. Prima di lui c'erano già stati Francescoli, Herrera e Fonseca, mentre dopo il suo arrivo giunsero anche due fenomeni come Fabien O'Neill e Dario Silva, che in patria molti ricordano come dei giocatori dal potenziale assoluto.
Adesso che la malattia lo afflige, la lotta di Tabarez è duplice, nella vita privata e in campo contro gli avversari, puntando fortemente sull'attacco formato da Edinson Cavani e Luis Suarez e sulla 'garra' tipica dei calciatori uruguayani, sempre pronti a dare il massimo in campo. Da Cagliari al mondo, il Maestro è pronto a stupire nuovamente il pianeta calcio dopo l'ottimo quarto posto della coppa del mondo 2010. Arrivato al mondiale come sfavorito chissà che non ritorni in patria consacrato ad eroe.

