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Lopez: “Toro temibile, Ventura un maestro, Avelar difensore moderno. Il nostro stadio? Vergognoso!”

La conferenza stampa di Diego Lopez

La Redazione
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DAL NOSTRO INVIATO A TORINO MARCO ZUCCA

È stata una conferenza stampa pre-gara insolita quella andata in scena non al centro sportivo Ercole Cellino di Assemini, come di consueto, ma all’hotel Concord, situato nel pieno centro di Torino, ove alloggia la squadra rossoblù.

Sono stati molteplici i temi affrontati dal tecnico Diego Lopez, il quale ha preferito far lavorare poco i giocatori schierati mercoledi sera contro il Verona:

“La squadra arriva bene, sono due giorni che siamo già qui, questo è il secondo. Da lavorare poco, perché abbiamo giocato come tutte le altre squadre mercoledì, e quindi gli allenamenti in questi momenti sono più per recuperare i giocatori che hanno giocato mercoledì, e poi abbiamo potuto lavorare un po’ ieri e oggi sulla partita contro il Torino”.

Il mister ha elogiato il club granata, nonostante gli scarsi risultati recenti:

“Il Toro, anche se poi ultimamente non sta ottenendo risultati, penso che sia una squadra forte, una squadra che ha qualità, che penso che sta facendo un grande campionato, e soprattutto giocando a calcio. Questa è la cosa più importante, perché penso che sia una squadra che sta dimostrando il suo valore. Poi, è vero che mancherà un attaccante come Immobile, ma è altrettanto vero che ha Meggiorini e Cerci che sono due attaccanti forti, tant’è che Cerci è in Nazionale”.

Immobile da una parte, Pinilla dall’altra. A Cagliari e Torino mancheranno due bomber, uno (quello granata) sicuramente più decisivo dell’altro:

“Penso che Immobile sia un giocatore importante per il Toro, un giocatore che sta facendo la differenza, che ha fatto 17 gol. È importante per il Toro, lo dimostrano i fatti. A noi manca Pinilla, che è un giocatore importante. Sono due attaccanti molto bravi che mancheranno”.

All’andata il Torino aveva dato filo da torcere ai rossoblù. Lopez non si fida degli avversari:

“Anche quando abbiamo incontrato il Torino a Cagliari, ha cercato di fare la partita e di giocare, perché questo è quello che fa il Torino da anni con Ventura. Sarà una partita dura per noi, perché affrontiamo una squadra che gioca da anni insieme, e che secondo me gioca molto bene. Poi, ci stanno anche gli episodi che a volte vanno contro o a favore, ma penso che sia una squadra che ha una sua filosofia. A me è una squadra che piace molto, perché sta dimostrando sul campo il proprio valore, anche incontrando squadre forti e tenendo testa, mettendole sotto”.

Sulla fascia sinistra si rinnoverà la sfida tra Murru e Avelar per una maglia da titolare. Lopez non vuole sciogliere i dubbi:

“Sono due terzini sinistri forti. Ancora non ho detto a loro chi giocherà, quindi non vi posso dire. Abbiamo la fortuna di avere due giocatori importanti nello stesso ruolo, che hanno caratteristiche diverse ma si completano. Murru è un grande difensore, che sa difendere bene ma spinge anche parecchio, ha un buon piede e può fare molto bene. Forse Avelar spinge di più, però è un giocatore che si sta completando, perché nel calcio italiano non è che un giocatore possa fare una fase sola. Quindi se lui oggi sta giocando è perché sta facendo, bene, entrambe le fasi. Parlo bene di lui, anche se la scelta non l’ho ancora fatta”.

Nonostante, al suo primo anno a Cagliari, l’allora tecnico Ventura lo avesse impiegato in poche occasioni, Lopez nutre nei suoi confronti grande rispetto, considerandolo un “maestro”:

“Io ho avuto molti allenatori a Cagliari, però uno dei migliori è Ventura, che secondo me è un grande allenatore. Non solo ora lo sta dimostrando, ma lo ha dimostrato nel corso della sua carriera. È un allenatore che prepara molto bene le partite, e secondo me è uno dei migliori. A me sono piaciuti anche Allegri e Giampaolo. Conosco il mister e i suoi metodi, perché l’ho avuto in due occasioni a Cagliari, e per me è uno dei più bravi. Bisogna vedere come interpreterà questa partita. Non so se saremo avvantaggiati o no, perché lui è bravo a cambiare all’ultimo momento”.

Per l’ambiente rossoblù è arrivata una piacevole notizia, vale a dire la riduzione della squalifica al capitano Conti, che dovrebbe essere impiegato dall’inizio:

“Abbiamo qualcosa in più perché ritroviamo il nostro capitano, che è fondamentale per noi”.

A gennaio è partito Nainggolan, ma è arrivato Vecino, un centrocampista che sta provando a far rimpiangere il meno possibile il “Ninja”:

“Nainggolan sta facendo bene con la Roma. Con noi faceva altrettanto, anche se ricopriva più ruoli, mezzala destra-sinistra, trequartista. Sa interpretare ogni ruolo senza fatica, a differenza di tanti altri giocatori. Noi però abbiamo un centrocampo con giocatori validi. A gennaio è arrivato Vecino, un giocatore a cui mancava la continuità, che non ha le caratteristiche di Nainggolan, ma sta dimostrando sul campo che può fare molto bene”.

È ormai un anno che il Cagliari non riesce a vincere il trasferta. Il mister prova ad analizzare le cause di questo trend negativo:

“Per noi, come detto prima, è una partita complicata, perché affrontiamo una squadra che sa giocare bene sia casa che in trasferta. Per noi non è un problema il risultato pieno in trasferta, che ormai da oltre un anno non troviamo, perché sinceramente andiamo in ogni campo a fare il nostro. A volte giochiamo bene, altre meno, ma cerchiamo sempre di fare punti. Ci stanno mancando i tre punti. Contro il Chievo, partita equilibrata, abbiamo sbagliato un rigore; contro l’Atalanta abbiamo preso tre pali e abbiamo preso un gol su un tiro sporadico dell’Atalanta”.

La squadra è partita con un giorno di anticipo. Un modo per potersi concentrare meglio? Secondo Lopez sì, “è importante stare insieme in un momento decisivo del campionato e tenere sempre alta la concentrazione”.

Un anno e mezzo fa cominciava, proprio nella trasferta vittoriosa di Torino, il cammino di Lopez, affiancato da Pulga, alla guida del Cagliari:

“Sarà una bella sensazione, perché è stata la prima partita che ha aperto un ciclo. Però domani ci sarà poco tempo per pensare a queste cose, perché poi è una partita importante. Ci sarà il momento del ricordo, ma poi si penserà solamente alla partita”.

Un’ultima battuta sul rapporto tra la squadra e il presidente Cellino, impegnato anche sul fronte britannico, sponda Leeds:

“Secondo me l’impegno del presidente in Inghilterra non influisce, perché questo è un gruppo che sa dove vuole arrivare e guarda solamente al campo. Secondo me la cosa che fa più male è non avere lo stadio. Disturba a noi come squadra e ai tifosi non poter vedere la propria squadra nella propria terra. È vergognoso e fa male”.

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