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Rastelli: "Toro grandissima squadra. Ce la giocheremo!"

"Cinque giorni sono sufficienti per recuperare le energie fisiche, ma è importante recuperare quelle nervose, soprattutto dopo quello che abbiamo passato a livello mentale fino a lunedì"

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Cagliari in campo domani alle 18:00 (anticipo del sabato) al Comunale contro il Torino. Out anche Padoin, Rastelli potrebbe recuperare Capuano e spostare Isla nuovamente a centrocampo (ma a sinistra) con Dessena sulla destra. Tagliando corto, Cagliari in costante emergenza infortuni.

Prima della partenza alla volta del capoluogo piemontese, Massimo Rastelli (dopo la rifinitura) si soffermerà con la stampa per la consueta conferenza stampa della vigilia fissata per le 12:30.

Seguiremo l’evento in diretta.

Sono gia stati resi noti i convocati, intanto attendiamo il mister in Sala Stampa. Ecco l'elenco convocati http://www.blogcagliaricalcio1920.net/notizie/ultima-ora/9823/cagliari-i-convocati-per-la-gara-contro-il-torino--sorpresa-padoin

Il tecnico rossoblù, al di là dei convocati, dovrà scegliere chi mandare in campo. Non è da escludere il turnover.

Ecco il mister, si comincia:

"Sfida ad alta quota? No, chi lo dico sbaglia, perché il Torino è una grandissima squadra, anche più della Lazio. Ha qualità immensa e grande dinamicità. Noi non dobbiamo dimenticare la nostra dimensione ma quella di domani è una sfida tra squadre di due pianeti diversi.

Padoin ha fatto la rifinitura ma è stato fermo per tre giorni. Comunque è convocato e deciderò se farlo giocare dall'inizio.

Cinque giorni sono sufficienti per recuperare le energie fisiche, ma è importante recuperare quelle nervose, soprattutto dopo quello che abbiamo passato a livello mentale fino a lunedì.

Ci sono sempre accorgimenti da adottare secondo l'avversario che si affronta. Ogni squadra, anche se il Torino gioca con uno schema come Lazio e Palermo, interpreta il modulo a modo suo. Noi dovremo giocare da squadra ed essere bravi a soffocare le loro fonti di gioco. Dobbiamo essere bravi a fare tutto, come abbiamo fatto lunedì che, a mio avviso, a livello tattico e di idee, resta una delle migliori partite. Noi dobbiamo essere bravi a leggere la partita è decidere cosa fare da lì.

Barella? È giovane, di talento è ha coperto tutti i ruoli di centrocampo. Quando lo uso lo metto dove mi serve. Deve imparare ad essere duttile ed è bravo in questo.

Farias? Si sta allenando bene e ha una buona base di lavoro questa settimana. Lo porto in panchina e so che sarà utile qualora lo dovessi mettere in campo.

Squadra che vince non si cambia? Non vale per me questo detto, forse valeva l'anno scorso, ma quest'anno uso gli uomini che mi servono per la partita specifica, basandomi sulle loro caratteristiche e su quelle dell'avversario.

Il Torino è una squadra aggressiva e che fa dell'intensità la sua forza. Loro fanno la guerra, ti rincorrono, pressano ed è una squadra forte, da posizioni importanti in classifica.

In base a quello che abbiamo visto sappiamo che il Torino è una squadra importante è che ha il carattere del suo allenatore. Credo che tra le prime sei se la possa giocare alla grande.

Barreca? Noi lo volevamo, purtroppo il Torino l'ha contro riscattato. Il dualismo con Murru l'anno scorso ha fatto male a entrambi, ma ora stanno dimostrando tutti e due il loro valore.

Cosa non dobbiamo fare domani? Non dobbiamo farci gol da soli, come contro la Lazio.

Abbiamo perso tutte le gare in trasferta tranne una, quelle contro Juve e Lazio sono state le più brutte perché al 30' eravamo abbonda sotto, a Genova avevamo cullato il sogno della vittoria e a Bologna siamo stati sfavoriti dalla sfortuna. Dobbiamo giocarsela fino al 95' e provare il tutto per tutto.

Quanti dubbi ho? Ancora tanti. Ho dei punti fermi però.

Sappiamo dove abbiamo sbagliato nelle scorse partite, io in primis, ma dobbiamo guardare al futuro con fiducia e positività. Sono sedici mesi che siamo in linea con i nostri obiettivi. Allenatore e giocatori passano, il Cagliari resta. Sappiamo che quest'anno ne perderemo di più rispetto all'anno scorso, ma dobbiamo fare in modo di perderne il meno possibile. Non dobbiamo esaltarci per le vittorie e disperarci per le sconfitte".

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