È giunto ieri il verdetto della Corte Sportiva d’Appello Nazionale che si è espressa in merito al ricorso presentato dal Cagliari Calcio a seguito della decisione del Giudice Sportivo che aveva disposto la chiusura della Curva Nord per due turni.
Brutte notizie per il club rossoblù e per i suoi tifosi: ricorso respinto.
Resta forte la delusione tra gli abbonati (che per legge) non potranno entrare allo stadio per assistere alle gare contro Genoa e Bologna. Ci scrive Riccardo Di Giovanni, da 28 anni abbonato in Nord e piuttosto avvelenato per come siano andate le cose e per come poi siano state gestite.
Ecco la sua lettera:
E' notizia di ieri la conferma della squalifica della curva nord del S. Elia per ben due giornate con tanto di divieto di ingresso allo stadio per tutti i suoi abbonati.
Partiamo dal dettaglio che sono abbonato da 28 anni in curva nord e in tutto questo lasso di tempo, penso di aver perso non più di tre partite fra quelle giocate al S. Elia.
Ricordo ai meno esperti, che tutti gli abbonati, per essere tali, vengono dotati di una tessera del tifoso, nata come strumento di fidelizzazione del tifoso alla società , ma anche come strumento di controllo, visto che aderendo a tale iniziativa, vengono fornite tutte le generalità di ognuno, affinchè la questura possa fare gli accertamenti per verificare che l'intestatario non abbia commesso crimini o quantomeno non abbia la fedina penale sporca perchè in tal caso la tessera non viene rilasciata.
Adesso siamo nella condizione che, causa un demente che ha deciso di anticipare la notte di Capodanno lanciando petardi dentro il terreno di gioco, a tutti noi abbonati venga privato il diritto di andare allo stadio, vietandoci pure di comprare un biglietto in un settore diverso da quello dell'abbonamento, cosa invece possibile per coloro che non volendo la tessera del tifoso, vanno abitualmente allo stadio facendosi il biglietto.
Parlo di "diritto" in quanto abbiamo stipulato un contratto col Cagliari Calcio, pagando anticipatamente l'intero importo, per garantirci la visione dal vivo di 19 partite di Serie A, diritto che in questa circostanza ci viene precluso.
Ora che ci siano delle leggi e che vadano rispettate lo trovo sacrosanto, ma mi sarei aspettato che la Società pensasse ad un'iniziativa diversa per noi danneggiati, per esempio il rimborso della quota partita persa.
Invece, ecco il comunicato del Cagliari Calcio
"Gli abbonati e i voucher della Curva Nord, non potendo accedere allo stadio, avranno uno sconto del 50% su un tagliando da destinare a un amico per un altro settore del Sant’Elia; in più, 10€ di sconto nei Cagliari 1920 Store su tutto il merchandising rossoblù".
Quindi non solo perdo le partite ma l'alternativa è quella di dover comprare dei prodotti di merchandising o addirittura far entrare un amico a prezzo ridotto. Sarebbe giusto il rimborso.
Oltre allo stupido lanciatore di petardi, fortunatamente arrestato, trovo che anche il Cagliari Calcio, in qualche maniera sia complice di questo danno che ci è stato creato, in quanto deputato a verificare e monitorare attentamente gli ingressi allo stadio di persone e cose. E la stessa società , sarebbe dovuta essere molto più sensibile e attenta, verso noi tifosi fedeli.
Evidentemente il mio attaccamento sfrenato a questi colori mi ha annebbiato la vista e per l'ennesima volta, amareggiato profondamente, prendo atto che nella nostra società , essere persone corrette ed oneste non porta a nulla se non a soccombere contro i furbi e i disonesti".
Riccardo Di Giovanni.