Il Cagliari passa indenne a Firenze contro la Fiorentina conquistando un pareggio giusto e un punto in più verso la salvezza matematica. Gli uomini di Zenga adesso hanno raggiunto la famosa quota 40, quella della tranquillità , mentre il settimo posto è sempre più lontano e la sensazione è che i rossoblu non ci credano più.
Analizziamo cosa è andato e cosa invece no nella gara del Franchi.
Pregi
Sebbene i sardi si siano presentati con una difesa rattoppata, con Lykogiannis adattato a terzo centrale di difesa, la porta di Cragno è rimasta inviolata. La fase difensiva con Zenga sembra essere migliorata: il tecnico rossoblu è andato ad aggiustare alcuni meccanismi che prima non erano ancora automatici, nonostante ci siano ancora problemi per quanto riguarda le marcature nei calci piazzati, con gli isolani che si ostinano a marcare a zona.
Clean sheet però è una parola che non esisterebbe nel vocabolario del Cagliari senza Alessio Cragno, e qui arriva forse la nota più lieta del match di Firenze: il numero 28 sembra essere tornato ai livelli della scorsa stagione, prima di quel maledetto infortunio alla spalla, e lo stesso Walter Zenga, che di portieri se ne intende, lo ha confermato nel post partita.
La condizione fisica poi continua ad essere ancora su un buon livello: vista la rosa corta del Cagliari e gli infortuni delle ultime settimane si guardava alla ripresa del campionato con un certo pessimismo, ma i vari Nandez, Rog, Nainggolan e Simeone hanno dimostrato di reggere il calcio di luglio meglio di tanti altri calciatori.
Difetti
Il Cagliari ormai ha abbandonato il sogno Europa, quel settimo posto che è stato a portata di mano per mesi. Si è visto contro la Fiorentina, perché i rossoblu non hanno giocato una di quelle gare da dentro o fuori, ma si sono accontentati di un pareggio onesto. La squadra di Zenga è andata a fiammate con i suoi solisti, ma non ha mai graffiato veramente, eccetto con Nandez che ha sbattuto su Dragowski.
Non si è visto ancora il vero Joao Pedro: il bomber brasiliano evidentemente deve ancora carburare, perché non segna su azione da 5 gare e l'unica volta in cui ha trovato il gol è stata su rigore contro il Toro.
A differenza degli incontri precedenti, quello che è mancata è stata la convinzione di poter portare a casa i tre punti, sostituita invece dalla paura di poter perdere in alcuni momenti, quando la Viola ne aveva di più.
L'importante è comunque il traguardo dei 40 punti, che faranno dormire sonni tranquilli a Zenga & Co., che ormai sembra non abbiano più nulla da chiedere al campionato.
