21 punti in classifica, sesto posto, vittorie prestigiose contro Napoli e Atalanta ed una squadra che fa sognare i tifosi.
Quello che sta vivendo il Cagliari in questo momento pare un sogno dorato, invece è una solida realtà che i ragazzi di Maran stanno costruendo un mattoncino alla volta. Ma qual è il segreto rossoblù? Come hanno fatto i sardi a cambiare così velocemente pelle ed a trasformarsi rapidamente in una squadra temibile? La risposta è lampante: grazie al nuovo centrocampo costruito in estate.
Esatto, perché se la difesa e l’attacco - tolti Cragno e Pavoletti ed aggiunti Olsen e Simeone - sono rimasti pressoché gli stessi, il reparto mediano è notevolmente migliorato grazie all’innesto di giocatori fisici ed allo stesso tempo tecnici, in grado di saper dare del tu al pallone. Questo ha permesso un gigantesco miglioramento nella fase di interdizione ed in quella di manovra, alle quali oggi partecipano tutti gli effettivi: si attacca in 10 e si difende in 11.
Il Cagliari di questo periodo, per rendere l’idea, è come un orologio svizzero: ogni componente svolge il proprio lavoro con precisione assoluta e aiuta tutto il meccanismo a funzionare alla perfezione. Il risultato è quello che tutti stiamo vedendo, ovvero una squadra granitica ma che sa anche fare male spesso e volentieri.
L’ennesima dimostrazione che il centrocampo è il reparto di cui bisognerebbe prendersi maggiormente cura perché attraverso di esso è possibile controllare il gioco ed imporre il proprio ritmo agli avversari. Una volta fatto questo, vincere le partite diventa ovviamente più semplice.