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Quel libro delle favole chiamato Cagliari

L'analisi del match contro il Palermo

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Ancora una volta. Di nuovo la lavagna tattica di Rastelli diventa il copione, i seggiolini dello stadio poltroncine del cinema, il campo si trasforma in un maxischermo. Il regista non c'è, ma del resto non serve nemmeno. Il Cagliari è diventato un film, un bellissimo film.

Due gol al Palermo per l'ennesima amnesia, quella che fa scordare le sconfitte, quella che toglie dalla testa Immobile, Kalinic e compagnia per lasciare il posto a Capitan Dessena. Solo a lui, padrone indiscusso di una serata memorabile, che alla fine rischiava di trasformarsi in una beffa clamorosa: le due lunghezze di distanza potevano (e dovevano) esser difese in modo decisamente più sicuro.

Una strana forma di masochismo che rischiava di costar caro ai rossoblù, che dimenticandosi delle sconfitte con Lazio e Fiorentina si son scordati, già che c'erano, anche di difendere. Il Palermo è davvero poca roba ma lì davanti ha Nestorovski, che in 90' riceve in tutto uno o due palloni ma lo butta quasi sempre dentro. Per fortuna poi le cose son andate come dovevano andare, il gol del killer macedone è risultato inifluente e la festa di Dessena è stata celebrata con tre punti di osmio. Ora la zona buia dista nove punti, con otto squadre a fare da stato cuscinetto tra il Cagliari (nella parte sinistra della classifica) e l'Empoli terzultimo.

Ed è soprattutto un 2-1 che si scrive vittoria ma si legge ossigeno, perché i rossoblù buttano fuori l'aria accumulata in questi dieci giorni di apnea viola e biancoceleste e ritrovano l'entusiasmo che sembrava perso.

E lo fa nonostante la gabbia costruita da De Zerbi attorno a Borriello. Il centravanti napoletano si è mosso tanto cercando di rendersi utile alla squadra, trovando poco spazio ma facendo tanto, tantissimo lavoro sporco. Un lavoro sporco che ha giovato, con Marco a fare da 'apriscatole' si son liberati varchi per gli inserimenti dei centrocampisti, prontamente sfruttati dal capitano dei sardi. Insomma, il Cagliari sa mandare in gol anche i centrocampisti e non è dipendente dai gol di Borriello, questo è il messaggio che arriva dal Monday night di ieri sera.

Un messaggio è stato mandato anche al campionato, un altro dovrà arrivare il prossimo fine settimana. Dovrà esserci scritta la parola "continuità": il momento più tosto è alle spalle, sabato si va a Torino per quello che sembra essere il primo vero esame di maturità.

In attesa della prossima favola che il cantastorie tirerà fuori dal libro rossoblù. Quel libro che ieri è stato sfogliato per l'ennesima volta.

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