Doveva essere partita brutta, e così è stato: gioco stagnante a centrocampo, gara scorbutica e condita dalla sagra di cartellini da una parte e dall’altra. Doveva essere una sfida in cui contava più il risultato del bel gioco, per invertire una consuetudine che nel 2014 del Cagliari ha spesso visto il Cagliari bello ma perdente. Il bel gioco è stato messo da parte, ma il risultato è stato sempre lo stesso: zero punti.
Ma se fino alla scorsa domenica il Cagliari ha sempre beneficiato di una sorta di aura protettiva innescata ad arte ad ogni risultato negativo, un’aura costituita da fantomatici quanto ininfluenti elementi come “la buona prestazione” e “il bel gioco”, nel tentativo di rendere meno amaro il boccone o di indorare la pillola – fate voi –, dopo la debacle casalinga contro il Livorno anche quell’aura è venuta meno.
Uno dei peggiori Cagliari degli ultimi tempi perde un importante scontro salvezza, che avrebbe dovuto portare i rossoblù a distanza di sicurezza dalla zona rossa, occupata proprio dai labronici. Una vittoria che avrebbe permesso agli isolani di affrontare la trasferta del prossimo turno contro l’Inter con maggior tranquillità e serenità. E invece, in un colpo solo il gruppo di mister Lopez vede avvicinarsi il terzultimo posto, si ritrova con più tensioni che mai ma, soprattutto, si ritrova nudo, senza più nemmeno quell’armatura di cartone rappresentata dalla qualità di gioco che, chissà, inconsciamente creava un alibi nelle teste dei rossoblù: “Sì, abbiam perso, ma almeno abbiamo giocato bene e siamo sulla buona strada” era il pensiero più diffuso dopo le ultime sconfitte.
Bene, la sconfitta interna col Livorno si è portata via tutto questo. E ora che rimane al Cagliari? Che rimane al tecnico Lopez, il primo ad affidarsi a quell’armatura ogniqualvolta il risultato del campo sia stato poco benevolo con la compagine sarda? Ma ancor più importante, che rimane ai tifosi rossoblù, stanchi di tante, troppe peripezie e ora anche preoccupati per una classifica che ancora non è critica ma inizia a farsi quantomeno pericolosa?
Probabilmente Lopez ha ragione a predicare calma e a invitare a non fare drammi, ma si può almeno dire che questo Cagliari è in crisi? D’altronde, come chiamare altrimenti un periodo in cui (dalla partenza di Nainggolan in poi: sarà un caso?) sono arrivati la miseria di tre punti in sei partite?! E allora, probabilmente non è stata tutta colpa della sfortuna o degli episodi sfavorevoli: contro il Livorno, il Cagliari ha perso perché se lo è meritato e perché ha giocato peggio dell’avversario; ha perso perché la difesa continua a subire gol in casa e l’incisività sotto porta è sempre insufficiente; ha perso perché la reazione d’orgoglio dopo aver preso gli schiaffi non sempre basta e non sempre arriva in tempo utile.
Il Cagliari è nudo come non lo è mai stato. Ed è ora che cambi qualcosa, prima che sia la situazione si faccia davvero critica.