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Dove non esiste la matematica

L'analisi del match contro il Crotone

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C’è chi ama giocare a carte perché nulla si può mettere in discussione. Sai sempre che l’asso è più forte del re, che a sua volta è meglio della regina, che vale più del fante. E quando giochi sai che l’asso batterà sempre il K, il Q non batterà mai il K ma vincerà sempre contro il J. Non ci potranno mai essere sorprese.

Ma a calcio non funziona così. Non sempre chi è più forte a priori vince, e non sempre chi è inferiore perde. Forse è proprio questo il bello. Può succedere ad esempio che l’Alessandria arrivi in semifinale di Coppa Italia, e può succedere anche che il Crotone, l’insospettabile, comandi la classifica di Serie B. Per questo non stupiamoci troppo se una rosa come quella del Cagliari, nettamente superiore alle altre, non stia dominando la cadetteria. In questo sport non c’è nulla di matematico, uno più uno non fa sempre due.

Poi certo, i rossoblù lotteranno per il primo posto finale e potrebbe anche succedere che lo conquistino, ma se non dovesse succedere, applausi al Crotone, la squadretta che “prima o poi si ferma”.

Applausi ad un Crotone che si è vestito da Davide e non ha avuto paura di Golia, ha capito che non era  importante tanto non prenderle quanto darle. Non ha aspettato il Cagliari con timore reverenziale e ha giocato da capolista. Applausi ad un Crotone ed al suo direttore sportivo Ursino, che non ha sbagliato un colpo e ha messo a disposizione di Juric un’ottima squadra con un budget quasi inesistente. Un nome su tutti, Budimir, in prestito e per il quale i calabresi vantano un diritto di riscatto di solo un milione: un centravanti di razza, che pressa e partecipa alla manovra e che sembra pronto a palcoscenici ben più prestigiosi. E un applauso anche a Juric, l’inesperto che ha creato una favola.

Partendo da questa meritata sconfitta i sardi dovranno rialzarsi, consci del fatto che siamo solo a metà campionato, che alla fine questa partita valeva tre punti esattamente come le altre e che la vetta dista comunque solo due lunghezze.

Per concludere vorrei ammettere che in realtà questa partita si potrebbe analizzare in due modi. Un modo sarebbe quello di riconoscere l’ottima partita del Crotone, ammettere gli errori commessi durante il match e guardare avanti. L’altro sarebbe quello di scagliarsi contro il direttore di gara, affermare che il Cagliari avrebbe sicuramente vinto con un altro arbitro (possibilmente un robot, così magari avrebbe evitato di fare stupidi errori da umano, ammesso che quelli di oggi fossero errori) e trincerarsi dietro ai soliti alibi. A voi la scelta. 

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