Chissà perché, ma uno scialbo 0-0 nel primo match di Serie A del 2014 era più che prevedibile.
Aggiungiamo che la partita vedeva fronteggiarsi Chievo e Cagliari, due formazioni che ogni volta che si incontrano in terra veronese regalano enormi sbadigli, con i padroni di casa che talvolta riescono a vincere per un solo gol di scarto.
Anche ieri tutte le premesse sono state confermate. La pioggia era battente, le idee poco chiare e la pancia dei 22 in campo ancora, probabilmente, "troppo piena" in seguito ai grandi pranzi natalizi.
Pinilla è stato l’emblema di un match soporifero: per "coerenza", o forse per "arroganza", ha deciso di sparare in aria il rigore che avrebbe potuto essere l’unica emozione per il pubblico. I tifosi di casa hanno "ringraziato".
A Natale si è tutti più buoni, questo è vero, e il Cagliari ha voluto anche se in ritardo fare un regalo agli amici “mussi”, dopo le parole di stima di Corini rivolte a Lopez nei giorni scorsi. Mentre Adàn, esordiente con la maglia rossoblù, si è dilettato in uscite sui calci piazzati battuti dai clivensi degne del miglior "Superman".
Aldilà dell’ironia, Chievo-Cagliari ha evidenziato enormi limiti offensivi della squadra sarda, che ha tentato solo in una circostanza, e per di più a inizio partita, di impensierire Puggioni, con una debole conclusione di Pinilla. Cossu non è riuscito a trovare appoggio nei compagni di reparto, e Sau si è perso in "improbabili dribbling" tra le maglie avversarie.
Ha invece offerto una prestazione incoraggiante il reparto difensivo, con Astori e Rossettini sugli scudi, orfani dell’ex compagno Ariaudo, che inizierà una nuova avventura con la maglia del Sassuolo.
C’è chi, come Lopez, ha parlato (e giustamente) di due punti persi. E c’è chi, come la Befana, ha la notte appena trascorsa portato doni agli encomiabili tifosi sardi, che a Verona hanno cantato per tutta la partita, mentre carbone, tanto carbone, a tutti gli attaccanti rossoblù.
Sveglia ragazzi, domenica prossima arriva la Juventus. E, dopo quella contro il Napoli, non sarà una partita come le altre.
Non facciamoci trovare impreparati.