Nessuno in casa Cagliari pensava che la partita contro il Benevento sarebbe stata facile. A partire dal tecnico rossoblù Claudio Ranieri, che lo ha più volte sottolineato nella conferenza stampa pre gara, fino all’ultimo componente della panchina. Così è stato infatti: i 90 minuti si sono rivelati una dura battaglia nonostante la differenza di punti in classifica che separava le due formazioni potesse far pensare il contrario.
Il Cagliari è partito molto bene costruendo alcune occasioni nitide e altre potenziali nel primo tempo - più precisamente nella prima mezz’ora di gioco - senza però riuscire a trovare la via della rete. Col passare dei minuti gli avversari hanno acquisito confidenza, riuscendo così talvolta a ribattere alle offensive dei sardi con dei veloci contropiedi. In più i soliti infortuni, certezza di questo periodo pregno di defezioni, hanno fatto sì che Ranieri avesse poche alternative alle quali affidarsi, soprattutto a centrocampo dopo la sostituzione forzata di Kourfalidis.
Tutto questo ha portato il copione della partita a protrarsi fino ad oltre il settantesimo, fino al momento della svolta. E non positiva, visto che Altare ha pensato bene di rimediare un secondo giallo ingenuo che lo ha spedito immediatamente sotto la doccia. Sembrava il preludio di una delusione che tuttavia si è rivelata estasi quattro giri d'orologio più tardi, quando Lapadula ha trafitto Paleari con un colpo di testa da rapace d’area di rigore che è valso la nona firma in campionato.
Passati in vantaggio, i rossoblù hanno resistito meglio che potevano agli attacchi disperati avversari - con questi ultimi forti della superiorità numerica e di una maggiore freschezza atletica dei propri attaccanti - fino al termine dei minuti regolamentari e di quelli di recupero, portando così a casa i meritati 3 punti. Ancora una volta il Cagliari si è quindi mostrato per quello che è attualmente: una squadra moderatamente solida che ha difficoltà a fare gol e a costruire azioni con continuità , ma soprattutto una squadra unita che crede in un obbiettivo e intende provare a raggiungerlo con ogni mezzo a propria disposizione.
Considerati i presupposti che si erano creati prima del cambio di allenatore, per adesso va più che bene così. Il tempo ed il lavoro dovrebbero fare il resto.