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Tabù sfatato

L'analisi del match contro il Perugia

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Il tabù è stato finalmente sfatato, il Cagliari è tornato a vincere in campionato dopo quasi due mesi. È stata una vittoria sofferta, avvenuta in maniera anche un po' rocambolesca, ma pur sempre una vittoria. Quella che serviva ai rossoblu da tantissimo tempo, per provare a mettere fine a un periodo di crisi nera. 

Il Perugia è il fanalino di coda di questa Serie B, il Cagliari non è così in basso ma quello di ieri all'Unipol Domus era a tutti gli effetti uno scontro salvezza, la classifica parla chiaro. Non vincere sarebbe stato un altro passo verso i fantasmi, ma finalmente sono arrivati i 3 punti. 

Il primo tempo è stato a due facce: i padroni di casa hanno giocato meglio e segnato due gol con le loro punte, Pavoletti e Lapadula, a dimostrazione che entrambi possono coesistere insieme. Poi però, il classico errore del singolo, che si conta quasi una volta a partita, ha rimesso tutto in discussione, con Capradossi che ha regalato a Strizzolo il gol del momentaneo 2-1. 

Non ci voleva, e infatti poi, nella ripresa, è arrivato il pari del Perugia. Altro errore individuale, con Zappa che frana sull'avversario e provoca il rigore, trasformato con freddezza da Casasola. Sembra un'altra partita buttata, un altro ennesimo pari con i contorni di una sconfitta, ma nel finale arriva la zuccata decisiva di Pavoletti, che fa doppietta e salva il Cagliari. 

Liverani, contestato apertamente dal pubblico, può tirare un grosso sospiro di sollievo, perché ha un'altra chance per rimettersi in carreggiata. Non è stata una gara convincente, questo va detto, il Perugia ha rischiato addirittura di pareggiarla sul 3-2 e in generale i rossoblu non hanno lasciato una prestazione da ricordare. E adesso arriva il difficile. Adesso il Cagliari deve dimostrare di trovare quella continuità che in questo campionato non ha mai avuto. 

Mancano due partite per concludere l'anno, un 2022 nero che però ha bisogno di chiudersi con una speranza: Palermo e Cosenza sono i prossimi scogli, altre due squadre che navigano in acque torbide. Non si può sbagliare.
 

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