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Ridateci il Cagliari, prima che sia troppo tardi

L'analisi del match contro il Napoli

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Dal gol di Castro al Napoli a quello di Cerri alla Samp. Due attori non protagonisti a strappare l’Oscar per poi salutare, allegoria di un Cagliari che non esiste più. Eppure, se da qualche parte dovesse residuare una traccia di quella squadra, ridatecela.

Perché se è vero che probabilmente quella squadra overperformava in quel momento storico in cui bastava cantare sotto la doccia per vincere Sanremo, è altrettanto vero che i componenti dell’organico attuale sfiorano la peggior versione di loro stessi. Joao Pedro si è levato la maschera del killer e ha re-indossato quella del turista senza cartina geografica, Simeone è tornato il centravanti allergico al gol dell’ultimo periodo fiorentino. Un Artur Ionita così abulico non si è mai visto, e il Cigarini che comandava anche il vento sembra farsi trascinare da qualsiasi brezza, pure lieve.

Il Napoli è il Napoli, ma non stavolta (e forse, in generale, non quest’anno). I partenopei concedevano e non davano certo l’impressione di poter spaccare il mondo, anzi. Il gol arriva da un colpo di genio di Mertens in un momento in cui gli azzurri non riuscivano a cavar piede dalla gara, con Gattuso costretto a buttare nella mischia pure un Insigne malconcio pur di trovare la giugulare della partita. Eppure i rossoblù non hanno mai messo sull’attenti Ospina, se non con timidi e improbabili tentativi di Pellegrini e Klavan, che raccontano un po’ il momento del Cagliari, costretta a bombardare (con poca, pochissima polvere da sparo) da fuori constatata l’incapacità di avvicinarsi alla trincea avversaria.

Quasi inquietante il (non) forcing dei sardi nel finale, quando il Napoli ha giocato al torello per dieci minuti con i rossoblù a restituire maldestramente il pallone a Demme e compagni ogni qualvolta ne entravano in possesso. Forse nemmeno i partenopei si aspettavano di trovare una squadra così remissiva, abituato com’era, negli anni, alla guerriglia nell’isola. Così la banda Gattuso ha sfruttato il letargo del Cagliari per portare a casa la pagnotta intera col minimo sforzo.

Poi per carità, il Cagliari tornerà a vincere, certo che tornerà a vincere. Ma potrebbe essere già troppo tardi.

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