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Vincere partite sporche per vincere partite pulite

L'analisi del match contro il Parma

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Nella narrazione non scritta del mondo del pallone è risaputo che vincere partite sporche aiuti a vincere partite pulite. Strappare punti raschiando gol può cambiare una stagione e spostare il corso naturale degli eventi. Col Parma non sarebbe mai potuta essere un match lineare e senza feriti.

Gli emiliani hanno abituato la Serie A al loro non-gioco tremendamente efficace, incentrato sulla sterilizzazione del palleggio avversario per volare in contropiede a velocità caraibiche. Maran ha mangiato la foglia e ha vestito il Cagliari di gialloblù, andando a riproporre pari pari il credo calcistico di D'Aversa. Così la partita si è trasformata in una gara a chi giocasse di meno e ripartisse di più; soprattutto, una gara a chi fosse più spietato sotto porta. Il Parma, preso direttamente sul suo terreno di battaglia, ha dovuto inevitabilmente proporre. Non l'ha fatto nemmeno troppo male, ma dall'altra parte ha trovato un Cagliari robinhoodiano per precisione e un Robin Olsen clamorosamente decisivo.

Lo svedese, dopo un avvio di gara timidino, con palla scivolata dalle mani in ricordo dei bei tempi romani, è entrato in modalità Italia-Svezia e ha chiuso la porta, mortificando i tentativi di un malcapitato Gervinho.

Nel frattempo il Cagliari segnava quasi ad ogni cucù in zona offensiva, ispirato dalla regia di un Cigarini in versione Spielberg. Occhio, perché questa prestazione sontuosa dell'ex Napoli e Parma può cambiare la stagione. Non si esagera, si ragiona: un Cigarini trascinante potrebbe convincere Maran che il sacrificio di un Nainggolan arretrato di venti metri non sia poi così necessario: il domino potrebbe trasformare il Ninja da vertice basso a vertice alto nel rombo, regalandogli quella libertà tattica che aspetta.

Chi non sarà sicuramente toccato dalle rotazioni del tecnico è il quattro tempi uruguayano. Nahitan Nandez, assoluto protagonista e già leader di questo Cagliari. Questo ragazzo è tornato giovedì sera dal Sud America, è reduce da una stagione appena conclusa col Boca Junior e non vede vacanze da un anno. Eppure in campo è un autentico demonio. La corsa strappa l'occhio, ma è il piede a renderlo speciale: ci sono tanti mastini sbrana-tibie nel nostro campionato, ma nessuno ha la sua qualità. Forse uno solo, si chiama Nicolò e gioca nell'Inter.

Eppure niente di tutto questo sarebbe stato possibile se non fosse salito in cattedra Luca Ceppitelli: il capitano rossoblù ha annullato Gervinho, concedendosi anche il lusso di un paio di sfide (vinte) sull'allungo puro. Ribadisco un concetto già espresso altre volte: questo giocatore ha qualche limite, con alcuni cali di attenzione che lo portano all'errore. Sul posizionamento, invece, è tra i primi cinque in Serie A. Ah, dimenticavo: ha anche segnato una doppietta. 

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