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Da Riva a Barella: storia di due predestinati

Il giovane talento ha siglato il primo gol in Nazionale 10 mesi prima di quanto fece Rombo di Tuono

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C’è chi detiene ancora il record di gol in Nazionale (35 in 42 presenze); c’è chi, alla quinta partita in azzurro, ha siglato la prima rete, nonostante non faccia il goleador di professione.

Gigi Riva e Nicolò Barella. Storia di due predestinati, che nonostante le diverse generazioni a separarli sono legati da un solido filo conduttore.

L’uno, bandiera non solo del Cagliari ma di una terra, la Sardegna, che lo adottò e alla quale lui - che mai l’avrebbe abbandonata - regalò a suon di gol uno Scudetto ancora oggi decantato come una delle più belle imprese sportive; l’altro, figlio di Cagliari e cresciuto proprio nella scuola calcio del campione, prima di vestire il rossoblù che lo avrebbe portato ad esordire in prima squadra, divenendo col passare del tempo un autentico protagonista. A differenza di Gigi, lui prima o poi lascerà la sua Isola, perché le logiche del calcio, col tempo, sono mutate, e perché, in fondo, è giusto così.

L’epilogo, quando si ha talento, non può che essere la Nazionale: Ã¨ infatti anche grazie ad essa che si diventa Leggende. Inoltre, rappresentare soltanto una squadra sarebbe troppo riduttivo: bisogna portare in alto i colori del proprio Paese.

Ieri il buon Nicolò ha segnato la prima rete con l’Italia, sbloccando la gara contro la Finlandia ed essendo il primo cagliaritano a mettere la firma in azzurro. Lo ha fatto all’età di 22 anni e 1 mese. Incredibile, se si pensa che Gigi Riva il primo gol in Nazionale lo marcò all’età di 22 anni e 11 mesi (7 giorni prima del suo 23° compleanno).

Fare meglio di Rombo di Tuono non è cosa semplice, ma i predestinati possono fare questo, e tanto altro. Ci auguriamo che Barella, mantenendo l'umiltà che lo contraddistingue, possa seguire la strada del suo idolo Gigi, e continuare a stupire, a suon di prestazioni da applausi, i tifosi del calcio.

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