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Ritorno al passato con l'aggravante della recidiva: porgi l'altra guancia, dammelo più forte

L'analisi del match contro l'Inter

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Ritorno al passato, quello prossimo, per l'appunto. Quello in cui dopo lo schiaffo si porge l'altra guancia, dammelo ancora e dammelo più forte, quello in cui se cadi non ti rialzi ma inizi a strisciare e speriamo che nessuno ti veda, ci sarà tempo per risollevarsi quando le ferite si saranno ricucite. Tempi magri e tempi bui, storie di salvezze conquistate sulla sdraio e con gli occhiali da sole, ma con la figuraccia del cocktail rovesciato sulla camicia.

Vediamo qualche numero, tanto per rendere l'idea: cinquantasette gol subiti in ventisette partite, una media horror di 2,1 gol subiti a sfida. Quarto match casalingo (circa un terzo del totale) con almeno tre gol subiti e terzo con cinque pappine a domicilio. Cifre da Transilvania che si sommano ad una gestione davvero strana di diverse situazioni chiave.

Una su tutte, il portiere definito scarso liquidato per avere certezze tra i pali. Certezze che in effetti si sono ritrovate con Rafael, solo che ad una certa il Milan si è fatto due calcoli e si è accorto che il suo Gabriel non vedeva campo manco da lontano. "Ma il ragazzo ce lo fate giocare o ve l'abbiamo prestato per riempire l'armadietto di Storari?". E certo dunque che lo si fa giocare,  ma alla domanda meglio non rispondere. L'ex Carpi nella mischia ed è subito show, per gli avversari. Papere sistemiche che hanno sollevato qualche dubbio sul suo reale potenziale, suscitando persino qualche rimpianto per quell'altro, quello della salvezza del 2008, per intenderci.

Poi l'attacco. L'ultima volta fu Sau nell'isola deserta, ieri è cambiato il naufrago ma non la sostanza. Borriello da solo a fare a botte coi difensori, sperando nel solito miracolo di San Marco. Che arriva puntuale, quando una sventagliata di Barella in area viene convertita in gol dal numero 22. Moltiplicazione dei pani e dei pesci avvenuta, ma se li mangiano i nerazzurri, che sfruttano lo sbandamento del Cagliari per anticipare la partitella del giovedì. Tutto facile e grazie per la gentile partecipazione.
Anche perché Borriello viene sostituito, Rastelli manda in campo Ibarbo e si becca la valanga di fischi del pubblico rossoblù: perché se con il bomber napoletano i sardi son bruttarelli, senza sono antimateria, inconsistenza, nulla più zero.

Il tutto mentre là in fondo si fermavano ancora tutte le ultime quattro. Come sempre, in una coda di classifica composta da squadre troppo brutte per essere vere. Eppure la manita al Sant’Elia fa malissimo. Sarà l'aggravante della recidiva.  

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