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Nel giorno del solstizio d'inverno, la luce: tutto e il contrario di tutto

L'analisi del Match contro il Sassuolo

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Era la giornata più corta dell'anno, era il solstizio d'inverno. E fu così che nel giorno più buio in assoluto i rossoblù rividero la luce.

Ah, il Cagliari, quella squadra in grado di far diventare l'orario antiorario, di far tutto al contrario di tutto, perché sennò che gusto c'è.

Il fatto è che i sardi non erano mica partiti male, riuscendo persino a sbloccare il Match con Sau. Poi il blackout, mettete a letto i bambini che inizia l'horror. Svarioni difensivi, mani non strette, saluti evitati e fasce gettate, il Sassuolo gonfia il petto e il Cagliari si fa piccolo piccolo. I neroverdi reagiscono ma ai rossoblù non basta. Al cuore Ramon, colpisci duro, colpisci più forte.

Solo che poi cambia qualcosa. Cambia sicuramente che gli emiliani iniziano a pagare l'uomo in meno, cambia che in superiorità numerica Rastelli può permettersi di buttare nella mischia qualche giocatore offensivo in più. Dentro Borriello, dentro Joao Pedro, dentro Giannetti, ora tocca a voi diventare eroi. E in effetti è proprio Borriello a riaprirla. Solo che il mantello se lo infila il numero 17, che certe volte sarà pure irritante, ma che per cinque che ne sbaglia ne azzeccherà sempre una in cui ti farà vincere in solitaria. Ieri, ad esempio. Nel posto giusto al momento giusto quando segna il 3-3, nel mondo sbagliato quando fa impazzire la difesa del Sassuolo come stesse scherzando a Copacabana. Per non farsi mancare nulla, poi, a un certo punto decide di blindare la panchina di Rastelli e scarica un missile terra aria che si insacca. Tutto in tre minuti: si è visto di peggio da queste parti, insomma.

Regalo anticipato per il Cagliari, ma con tante situazioni ancora da chiarire e la consapevolezza che comunque così non può bastare: restano quarantadue gol subiti in diciotto partite, la media si solleva nonostante la sconfitta e raggiunge livelli da Armata Brancaleone. La pausa natalizia arriva in un momento propizio: l'ansia ha fatto vivere l'ultimo mese in apnea, ora sarà importante buttar fuori un po' di aria e riprendere a respirare regolarmente.

Se il Cagliari oggi ha rivisto la luce, ora sarà tempo di inventare la lampadina e prepararsi al buio che tornerà.

 

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