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Il secchio d'acqua prima ancora di sognare

L'analisi del Match di Coppa con la Sampdoria

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Bravi questi ragazzi, per carità. Mastino è ancora molto giovane e gli si può perdonare qualche sgarro, del resto può diventare la colonna della difesa rossoblù per i prossimi quindici anni e nel frattempo apprendere da un maestro come Bruno Alves. Briukhov è sicuramente perfettibile (ma alla sua età chi non lo è?), Antonini Lui ha qualità da vendere e ha interpretato alla grande il ruolo di mezzala, Vasco Oliveira è entrato fortissimo e Serra per poco non la buttava dentro in tempo record. Anche Biancu diventerà sicuramente un buon giocatore. Tutto molto bello.

L'esposizione in vetrina della meglio gioventù è riuscita alla perfezione, il futuro è roseo, i rossoblù sono in buone mani. Solo che in palio c'era la Coppa Italia, mica il trofeo del dopolavoro: Giampaolo ha fatto riposare tutti ma senza buttare nella mischia l'asilo, ha puntato su un undici comunque affidabile e (per sua stessa ammissione) nettamente superiore a quello mandato in campo da mister Rastelli e la Samp ha strapazzato il Cagliari.

Ora, lanciare i giovani è sempre cosa buona e giusta e applausi a Rastelli, uno dei pochi tecnici italiani ad avere ancora gli attributi per lanciare un diciassettenne o un sedicenne in un Match ufficiale. La domanda semmai che viene da porsi è un'altra: quanto conta la coppa Italia? Perché è chiaro che mandando in campo i baby si stia decidendo che Pescara-Cagliari valga più della partita di ieri, ovvero valga più della Coppa Italia. Logica conseguenza: l'idea era che il Cagliari sarebbe comunque uscito al prossimo turno, quindi tanto vale pensare al campionato.

Ragionamento corretto pensando a mente fredda? Può essere, ma sarà davvero la mentalità giusta? Non ci è dato saperlo e probabilmente non lo sapremo mai.
L'unica cosa che si può sapere è che nello sport si vive di sogni, e in questo modo si è rinunciato in partenza. Si è scelto il secchio d'acqua non appena sono stati chiusi gli occhi.

Nessuna favola, niente Spezia, niente Alessandria, e perché no, niente Chapecoense.

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