Fresco di promozione in Serie A (la prima della sua carriera), riconfermato sulla panchina del Cagliari anche per la prossima stagione, l’allenatore rossoblù Massimo Rastelli è intervenuto ai microfoni di Radiolina durante il programma “Il Cagliari in diretta”.
Una buona occasione per fare il punto della situazione con lo sguardo al futuro:
"Siamo consapevoli di aver fatto quello che dovevamo fare, missione compiuta. L'ho detto anche a fine gara anche ai ragazzi, meritavamo di raggiungere questa promozione. Peccato per quei due mesi di difficoltà, ma farlo davanti a quella cornice di pubblico è stato gratificante.
La Serie B non ti dà nessun attimo di sosta, è un campionato logorante. Conosco la categoria e ne conoscevo le insidie, fondamentali i primi mesi fatti a tavoletta.
Ci sono tanti momenti che rimarranno impressi nella mia mente: la chiamata del presidente è stata l'occasione della mia vita. Rappresentare una terra ed un popolo che ora è felice, ci ripaga di tutto ciò che abbiamo speso.
Dopo il ritorno da Bari sono tornato a casa con la mia famiglia, abbiamo brindato alle 04.30, e ho cenato con una fettina di pollo con le patatine preparate da mia figlia e con una buona birra in mano ho riguardato la partita.
Non ero presente durante il balletto di Capozucca, mi stavo facendo la doccia, mi hanno girato il video sul cellulare. Fantastico! Stefano fino al venerdì è simpatico e ti aiuta a scaricare tensioni e stress. Per lui è stata una liberazione. Credo sia stato un ballo che passerà alla storia.
In estate mi ha chiamato Giulini e poi Stefano Capozucca mentre salivo a Milano. Abbiamo parlato tanto e condiviso e c'è stata unione di pensiero su tutto.
Io credo che i momenti focali di questa stagione siano stati, Lo spezia, il Pescara dove abbiamo ribaltato il risultato, cosi come contro il Modena. A dimostrazione della volontà di questa squadra di essere determinante e vogliosa di vincere, tanto da raggiungere il record di vittorie in serie B.
Nella mia testa ho in mente un Cagliari come quello di Bari. Vorrei che la mia squadra fosse sempre capace di esprimere un ottimo livello di calcio. Siamo riusciti a giocare al calcio solo perché davanti avevamo un'altra squadra che giocava al calcio, alla fine è venuta fuori la più forte.
Mi viene difficile capire le critiche. Ciò che abbiamo fatto fino a marzo, a livello di numeri, è molto importante, giocando un gran calcio. Mi viene difficile giustificare chi fa critiche non costruttive. Forse per partito preso, risultano incontentabili.
Non ho mai criticato i fischi a fine partita, siamo professionisti. Ci prendiamo gli applausi e i fischi. Se un tifoso ci fischia dobbiamo accettarlo e rispettarlo perché si è dato tutto. Sappiamo dei sacrifici che facciamo e tutti noi vogliamo poter tornare dalle famiglie sereni.
Io sono un allenatore che cerca di leggere il meno possibile per poter fare le mie valutazioni senza dover essere legati a ciò che si dice al di fuori. Sentire che la squadra gioca male mi ha fatto davvero male e qualche partita ci può essere stata ma non è stato sempre così. Purtroppo il periodo negativo non ci ha agevolato.
Sabato vogliamo vincere la gara per i 3 punti, poi decideranno i ragazzi come festeggiare qualche gol.
Quando ad inizio stagione abbiamo pensato cOsa ci saremo trovati davanti abbiamo dovuto studiare il modo migliore per colpire gli avversari che si chiudevano ed evitare le ripartenze. Per gran parte del campionato siamo riusciti a ripartire subito e coprire nel momento in cui si perdeva palla, cosa che non ci è riuscita negli ultimi mesi, mostrando spesso il fianco.
Il calcio italiano presenta tecnici molto preparati, Juric ha fatto un lavoro straordinario, ha vinto la palma del migliore, sperando arrivi secondo, Cosmi e Oddo hanno fatto un grandissimo lavoro.
In serie A Allegri sta facendo benissimo vincendo con una rimonta spettacolare, Sarri ha fatto un grande campionato in una piazza difficile come Napoli. La mia ultima partita in serie A da giocatore è stata nel 2002/2003 spareggio Reggina e Atalanta.
Avellino e Cagliari sono due ambienti passionali. Cagliari più discreto mentre i miei compaesani a volte possono essere anche opprimenti.
In serie A tutta la squadra deve funzionare e girare per ottenere risultati. Finiamo al meglio questo campionato e poi con la società faremo le dovute valutazioni. Non faccio nomi e mi tengo i miei giocatori cari, non li ho mai visti insofferenti verso di me, sono stati tutti molto preziosi e hanno dato un grande contributo.
Io preparo la partita mettendomi in discussione sapendo che se non vinco potrei essere esonerato. Piatto preferito: melanzane alla parmigiana, dei piatti sardi amo la seadas. per la musica ascolto molta radio senza molte preferenza. Musica? Ascolto musica in generale. In questo mestiere si ha poco tempo libero, mi piace comunque leggere per favorire il sonno".