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Cerri: “Impressionato dal calore dai tifosi del Cagliari, fantastici! Il futuro? Vedremo”

L’attaccante del Cagliari si racconta ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com

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Un attaccante dal fisico possente, giovanissimo e sempre all'altezza della situazione quando chiamato in causa da Mister Rastelli, che questa estate fece di tutto per averlo a disposizione. Un futuro tutto da scrivere, non necessariamente lontano dai colori rossoblù nonostante il Presidente Giulini abbia recentemente dichiarato che "la prossima stagione sarà compito dei bianconeri trovare una squadra dove il ragazzo possa trovare spazio con continuità. È stato fortemente voluto da Rastelli, credo sia un giocatore molto forte e dalle potenzialità enormi. In Italia ci sono pochi attaccanti come lui e, pur di averlo, in estate abbiamo investito una somma importante per un calciatore giovane come lui".

Il buon Alberto, si è raccontato ai microfoni di Gianlucadimarzio.com tra presente e futuro.

Il gol contro la Pro Vercelli

"Sinceramente, l'unica cosa a cui ho pensato dopo quel gol era che finalmente mi ero sbloccato. Per un po' la fortuna non è stata dalla mia parte, l'importante era riprendere a segnare, al Biondi o in qualsiasi altro stadio. E' stata una liberazione. Io scaramantico? No. Non esorcizzo la sfortuna con particolari riti. Ascolto solo un po' di musica prima dei match". Difficoltà a cui era già preparato: "Sì, è vero. Sono nato in una famiglia di sportivi, ma questo fatto non mi ha agevolato in tutto. Sicuramente mi hanno fatto capire fin da piccolo che questo tipo di carriera comporta dei sacrifici, soprattutto quando si è ragazzini. Mi hanno preparato mentalmente ad affrontare le difficoltà nella maniera giusta. A quell'età magari vorresti divertiti con i tuoi coetanei, passare il tempo libero con loro e invece sei messo davanti a una scelta".

La scuola, i sacrifici, il campo, gli inizi

"Gli allenamenti e le partite ti rubano molto tempo e magari se il tuo gruppo va al cinema tu devi studiare perché il giorno dopo c'è la scuola. Rinunce che si fanno volentieri per assecondare una passione. Mancanza di privacy? Non mi ha mai dato fastidio, non mi sento più di tanto osservato".

Gli inizi

"Come tanti ho cominciato lì e poi non ho più smesso. Il ricordo più bello di quel periodo è la prima partita in un campo in erba. Finì sette a uno per noi e feci sei gol. La prima società è stata la Fulgor e da lì sono passato al Parma. Otto anni bellissimi, ogni allenatore mi ha dato qualcosa, mi ha aiutato a crescere in campo, ma anche fuori. Ho avuto la possibilità di giocare sempre, in ogni categoria, per cui mi reputo fortunato".

Amauri e Toni

"Nel periodo in cui sono stato aggregato alla prima squadra del Parma studiavo molto Amauri, era lui l'attaccante che più si avvicinava a me come caratteristiche. In generale, cerco di ispirarmi ai centravanti classici, come Toni. Non ho un solo modello,  cerco di rubare qualcosa a tutti i migliori interpreti del ruolo".

Il primo gol con la maglia dell'Under 21

"Belle sensazioni. Dopo la gara ho ricevuto tanti messaggi, ma quelli che mi hanno fatto più piacere sono delle persone che reputo importanti. I miei genitori, i miei parenti e gli amici di infanzia, le persone che so che mi vogliono veramente bene. Quello dell'Under è un grande gruppo, composto da ottimi giocatori, io sono fiducioso. Secondo me all'Europeo possiamo fare un bel cammino. Dire ora quali potrebbero essere le principali rivali è difficile, perché, come abbiamo visto in Andorra, ogni partita può nascondere difficoltà inaspettate".

L'avventura nel Cagliari e il rapporto con il pubblico rossoblù

"Mi hanno accolto benissimo tutti fin dal primo giorno. Dai più giovani, alcuni li conoscevo già tramite le Nazionali, ai veterani, mi hanno fatto sentire uno di loro. C'è un bel gruppo, non posso esprimere preferenze, sono in difficoltà a fare un solo nome. Rastelli mi ha voluto fortemente? Anche con il nostro allenatore il rapporto è ottimo, mi dà tanti consigli, mi segue durante gli allenamenti, impeccabile. Fuori dal campo si relaziona con me come con tutti gli altri, credo sia giusto così.
La prima cosa che mi ha impressionato è il pubblico, i tifosi. Io avevo giocato qualche partita nel Parma, ma non facevo sempre parte dei convocati. Vivere una stagione da protagonista, con un pubblico del genere è fantastico. In casa e in trasferta sono sempre tanti, lo stadio ha un colpo d'occhio fantastico e inoltre sono molto calorosi e affettuosi. Poi il clima, meraviglioso. Io sono nato a Parma, sono sempre stato abituato a stare in mezzo alla nebbia. Venire qui ed avere quasi tutti i giorni il sole e giornate calde mi ha piacevolmente colpito. Molto bello vivere a Cagliari".

Il futuro

"Penso a finire bene quest'anno. In base a come andrà questo finale di stagione potrò avere un quadro più completo per trarre delle conclusioni e prendere la mia decisione".
 

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