Diego Farias, fantasia brasiliana al servizio del Cagliari. Gol, assist, giocate da grande calciatore. Determinante in campo, elemento importantissimo per ciò che riguarda il gruppo. La Serie A nel mirino, da conquistare e giocare con la maglia rossoblù.
Ai microfoni di GianlucaDimarzio.com, Diego si sofferma su diversi aspetti, in primis, la passione per il pallone. Quando è iniziata?
"La mia passione per il pallone è cominciata da piccolissimo. Il primo a credere in me è stato mio padre e mi ha iscritto alla prima scuola calcio quando avevo appena 4 anni. Da lì è iniziato tutto. Difficoltà? Certamente sì, qualche ostacolo agli inizi c'è stato e mi è anche capitato di chiedermi se magari non fosse stato il caso di fare altro. Tuttavia era il mio sogno, non ho mai mollato e sono arrivato fin qui: questo mi rende ancora più orgoglioso".
L'incontro con Zeman:
"Sì, mi ha sempre apprezzato molto ed è grazie a quell'anno a Foggia che poi sono stato richiesto da società di B e ho fatto il salto. Poi, quando l'anno scorso Zeman è arrivato qui a Cagliari, mi ha rivoluto con sé e mi ha dato la possibilità di mettermi in mostra con continuità anche in Serie A. Sicuramente è uno degli allenatori che più mi ha aiutato nella mia carriera".
Il rinnovo contrattuale con il Cagliari, la scelta di restare in Sardegna:
"Ho scelto di rinnovare perché mi sento a casa. Non c'era una cosa che non mi piacesse del Cagliari e di Cagliari: qui vivo bene, la decisione è stata facile. Ma soprattutto mi ha spinto il desiderio di tornare a giocare in A con questa maglia. La società ha fatto un grande lavoro, sono arrivati ottimi giocatori, tutti bravi ragazzi. Il gruppo è uno spettacolo, giochiamo bene ed ogni cosa sta andando secondo i piani. Questo è il motivo per cui anche io sto rendendo al meglio: c'è grande affiatamento".
La fratellanza con Joao Pedro:
"In questo anno e mezzo Joao è diventato come un fratello per me. Passiamo spesso il tempo libero assieme, a pranzo, a cena, ovunque. Abbiamo veramente un bel rapporto. Ma devo dire che qui in Sardegna mi sembra di stare in Brasile. A parte il clima, fantastico, le persone, con il loro carattere allegro e affettuoso, ricordano molto i brasiliani. Ripeto, qui mi sento a casa. I tifosi mi trattano benissimo. Ogni volta che esco si avvicinano per incoraggiarmi, mi chiedono foto e autografi. Mi riconoscono e mi fanno sentire il loro calore e questo è importantissimo per me, significa che sto facendo bene, che riconoscono i miei sforzi e il mio impegno per la squadra. Bellissimo". Tempo libero? D'estate c'è spazio solo per un posto: "Beh, sono brasiliano e quando fa caldo è difficile schiodarmi da una spiaggia e qui c'è l'imbarazzo della scelta. Passo il mio tempo libero con la mia famiglia e i miei amici, una serata al cinema, una cena, una passeggiata. Cose semplici. Piatto preferito? (ride ancora) Beh, qui in Italia mi fa impazzire la carbonara".
Il futuro:
"Che domande! Voglio tornare in A con il Cagliari e non mi accontento. Perché anche la prossima stagione voglio fare un grande campionato con questa maglia. Poi cosa mi riserverà il futuro non lo so, si vedrà. Però i tifosi devono starci sempre vicino e non devono mai farci mancare il loro affetto, ma su questo non ho dubbi. A fine campionato festeggeremo tutti assieme la realizzazione di questo sogno".
