Cagliari-Pro Vercelli ha chiuso la prima parte di questa stagione. I rossoblù hanno concluso il girone d'andata al primo posto con 46 punti, laureandosi campioni d'inverno.
Stefano Capozucca, direttore sportivo della società rossoblù, è stato ospite negli studi di Videolina Sport e ha parlato a tutto campo del Cagliari: dal momento della squadra al mercato, dall'assenza di Dessena alla classe arbitrale, passando per la gara di Salerno.
Ecco le sue parole:
"Abbiamo fatto un girone d’andata importante, 46 punti sono tanti. Siamo partiti con l’obiettivo di tornare in serie A, ma abbiamo visto che questa è una categoria difficile. La classifica si sta allungando solo nelle ultime giornate, prima della gara contro il Bari avremmo rischiato anche il terzo posto. Ma il primato è meritato.
Abbiamo perso qualche punto per strada, come contro la Ternana o il Livorno, ma ci si dimentica che abbiamo giocato anche gare in cui avremmo meritato meno e abbiamo conquistato il bottino pieno, come contro il Latina. A Brescia la sconfitta, forse, è stata immeritata dal punto di vista del punteggio ma, più che altro, quella partita è stata importante perché abbiamo perso un uomo fondamentale come Dessena. Non vediamo l’ora che torni, anche come capitano non giocatore. Lui, che ha lo scudetto del Cagliari tatuato sul cuore, è importante perché trasmette quell’amore ai suoi compagni e, soprattutto, ci mancano la sua allegria e il suo “peso” nello spogliatoio.
Era necessario costruire un gruppo forte perché l’obiettivo è importante. Rastelli sa che deve gestire un gruppo numeroso e con grandi giocatori: è ovvio che c’è qualche giocatore che può essere scontento perché gioca meno di quanto si aspetti, ma il tecnico ha avuto l’abilita di farli ruotare e farli sentire tutti importanti. Parte del mio ruolo è anche quello di aiutare Rastelli.
Questa squadra ha margini di miglioramento importanti e qualcosa si è già visto. I ragazzi hanno una grande voglia di andare a giocare in A e sono felice, ogni giorno, di vedere che hanno tantissima voglia di crescere, migliorarsi e apprendere.
Riguardo i tifosi, al di là dei meriti o demeriti, io vorrei citare il presidente. Durante i primi colloqui che ebbi con lui, infatti, una cosa gli era chiara: lui voleva prima di tutto riconquistare i tifosi, dopo una prima stagione da presidente deludente. Lui ha avuto l’idea di fare il ritiro ad Aritzo e l’entusiasmo dei tifosi si è visto già da lì. Ma il merito è anche della squadra, se no i nostri sostenitori non continuerebbero a seguirci.
Il mercato? Serve a riparare e penso che il Cagliari, in estate, non abbia sbagliato molto. L’errore, semmai, è quello che è capitato a Dessena e adesso ci ritroviamo senza di lui. Allo stesso tempo, però, abbiamo ritrovato un giocatore importante come Munari. Noi dobbiamo cercare qualcuno che sostituisca Dessena ma lo faremo senza assilli e non vogliamo sbagliare l’acquisto, se lo faremo.
Dovremmo trovare un giocatore temperamentale, aggressivo e con grande temperamento. Il girone di ritorno sarà tutto un altro campionato. In uscita escludo che Barella vada via, perché è giovane, ha talento e morde il freno. Ha avuto degli spazi e li ha sfruttati benissimo. Io, il presidente e Rastelli non vogliamo privarcene. Per Deiola vedremo: se arriva una buona richiesta, che gli permetta di giocare con più continuità, valuteremo. Ma anche lui è molto importante.
Chi viene a Cagliari deve avere voglia di giocare qui. Noi siamo in B ma non ci sentiamo una squadra di B. Non preghiamo nessuno. Questo sarà un mercato particolare, anche per le regole sulle rose della A, che permetterà alle squadre della serie cadetta di rinforzarsi in maniera molto importante.
Siamo una squadra attrezzata per tornare in A, tutti vogliamo tornare nella massima serie. Ad Asseminello vivo ogni giorno questo entusiasmo, a partire da chi lavora lì. Pensiamo a tornare in A, poi vedremo quali correttivi fare alla formazione.
Giocare in uno stadio come quello che si progetta per il Cagliari è il sogno di tutti. Nomi possibili per la squadra? Io i nomi li faccio solo al presidente, ualche volta al tecnico.
Aneddoti del mio passato? Quando ero al Genoa avevo chiuso per Lewandowski, poi il presidente lo vide e stracciò il contratto perchè non gli piaceva, non credeva fosse davvero un centravanti.
Quello che è successo a Salerno mi dispiace, anche perchè ha fatto passare in secondo piano diverse cose: il fatto che abbiamo meritato la vittoria e che avremmo potuto vincere con molti più gol, la straordinaria azione di Cerri e Tello, che stava esultando perchè quello che sta facendo in questo periodo è una grandissima cosa, considerate le difficoltà che ha avuto all'inizio.
É un peccato perchè in tutto questo parapiglia Pairetto, che fino a quel momento era stato bravo, è andato nel pallone.
Per Melchiorri abbiamo annunciato il ricorso, vediamo se poi ci sono i presupposti.
Come sempre ci possono essere arbitri bravi, che possono ambire alla promozione, e altri meno bravi. Succede alle squadre e succede anche agli arbitri. Ma noi non ci possiamo lamentare, abbiamo avuto sempre degli arbitraggio più o meno in linea.
Il Crotone fa un buon calcio e ha dei giocatori buoni, non ha pressioni e può arrivare in fondo. Il loro tecnico lo conosco molto bene.
Mi trovo molto bene a Cagliari e sono molto contento per le persone che mi circondano e che non vengono mai citate, come i cuochi e i ragazzi che lavorano ad Asseminello. É a loro che mi sto affezionando maggiormente.
Andare a vedere la Dinamo? Non mi pare che tra Cagliari e Sassari corra buon sangue. L'esonero di Sacchetti? Non mi ricordo un episodio, nel calcio, in cui il tecnico campione d'Italia sia stato esonerato. Ma se la società ha preso questa decisione avrà avuto i suoi motivi
I migliori auguri a tutti i tifosi del Cagliari nella speranza di ritrovarci tutti insieme in serie A".

