L'ex tecnico rossoblù Gianluca Festa, alla guida del Cagliari nella parte finale del campionato, non è riuscito a salvare la compagine sarda, ottenendo comunque ottimi risultati e restituendo ai giocatori fiducia dei propri mezzi.
L'allenatore ha parlato ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com. Ecco le sue parole:
"Allenare la prima squadra in Serie A è stata un'esperienza bellissima, per un cagliaritano, pur in una situazione di difficoltà , è un sogno e un grandissimo onore. Io poi sono stato anche un giocatore rossoblù e non è una fortuna che capita a tutti. Da un punto di vista professionale ritenevo importante mettermi alla prova ad alti livelli e capire se ero in grado di gestire un gruppo in una posizione molto delicata. Devo dire che mi reputo molto soddisfatto: le cose sono andate abbastanza bene e nella gestione mi sono trovato veramente a mio agio.
Ci abbiamo creduto fino alla fine. Abbiamo esordito bene con la vittoria a Firenze e questo ci ha dato subito grande fiducia. Quando sono arrivato i ragazzi erano demotivati, ma con il passare delle partite hanno ritrovato convinzione nei propri mezzi. Rimettere in piedi la squadra, da un punto di vista psicologico, è stato molto importante. Questo ci ha permesso di giocarcela fino alla fine, anche eravamo consapevoli delle difficoltà .
Speravo di essere confermato, però sapevo che era molto complicata la situazione, perché in questi casi è sempre valido il detto "non si può essere profeti in patria". Questa non è assolutamente una critica allo società , ma è una cosa che riguarda noi sardi. Siamo convinti che chi viene da fuori sia sempre più bravo, abbia qualità superiori. Detto questo, Giulini aveva tutto il diritto di fare la sua scelta: è lui ad investire, a prendere le decisioni ed assumersi le responsabilità . Io non ho nessun tipo di risentimento nè porto rancore. Penso che con Rastelli si sia assicurato un buon allenatore e che questa decisione sia stata ben ponderata.
Riguardo la nuova squadra, la base da cui ripartire è buona e credo che stiano lavorando bene, allestendo una rosa competitiva. Fossati e Melchiorri sono ottimi rinforzi. E' chiaro che molto dipenderà anche da cosa farà Sau: se Marco rimane la coppia Sau-Melchiorri può essere micidiale, fa paura. Storari è un portiere di qualità e esperienza. Sulla carta sta nascendo una buona squadra. In Serie B è difficile fare pronostici, è un campionato difficilissimo. Guardando al recente passato il Bologna, ossia la super favorita, ha conquistato la promozione attraverso dei playoff durissimi ed ha sofferto fino all'ultimo minuto.
Quanto a me, non metto nessun limite, valuto tutte le possibilità che mi vengono offerte. Preferenze? Sto prendendo in considerazione anche la possibilità di andare ad allenare all'estero. Spero di avere l'opportunità di guidare qualche squadra in Inghilterra: il loro è un tipo di calcio che a me piace molto, ho giocato lì per tanti anni. Vedremo. Una cosa è certa, voglio tornare il più in fretta possibile, perché il calcio è la mia vita e allenare è una cosa che mi piace tantissimo".

