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Langella: “Cagliari, con il Chievo è fondamentale vincere. Festa la scelta giusta”

L’ex centravanti di Cagliari e Chievo Verona ha presentato la sfida di questa sera

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Chievo Verona-Cagliari, che si disputerà questa sera alle ore 20.45, sarà una partita importante per entrambe le compagini, che hanno come obbiettivo quello di fare bottino pieno per la permanenza in serie A. Anche se per i Clivensi, a dire la verità, basterebbe un punto per festeggiare la salvezza.

Match speciale e pieno di ricordi per Antonio Langella, che ha indossato sia la maglia gialloblù che quella rossoblù. L’ex centravanti, ai colleghi di GianlucaDiMarzio.com, ha presentato la sfida del Bentegodi:

“Spero vinca il Cagliari. Non è facile perché il Chievo, soprattutto in attacco, ha degli ottimi giocatori. E’ una squadra praticamente salva, ma che giocherà come sempre. Mi aspetto invece che il Cagliari faccia di tutto per vincerla, con la mentalità di chi sa che è quasi una finale. Deve fare la partita e portare a casa i tre punti, perché oggi si gioca una grande fetta di campionato. Vincendo oggi penso che, affrontando in casa il Parma, abbia buone possibilità di riuscire nella rimonta, perché due o tre vittorie consecutive creano morale e darebbero la carica giusta. Ripeto, vincere oggi è di fondamentale importanza per i rossoblù”.

Sulla scelta di aver affidato la panchina del Cagliari a Gianluca Festa, commenta:

“Penso che in queste situazioni la scelta interna sia alla fine quella migliore. Era stata fatta con Gianfranco Zola e sono molto dispiaciuto per come è andata a finire, perché Gianfranco è uno che al Cagliari ha dato tanto ed è stato sfortunato a livello di risultati. Detto questo, penso che Festa sia un altro degli uomini simbolo, ha giocato tanti anni nel Cagliari, conosce bene sia l'ambiente che i giocatori ed è stimato. Ha fatto tutta la trafila rossoblù, anche da allenatore, penso che sia stata la soluzione più azzeccata. Spero veramente che vada tutto bene e che riesca a salvarsi”.

Salvezza possibile?

“Ho visto la partita con la Fiorentina e c'è stata la giusta mentalità. Credo che la squadra ci creda ancora e questo è un ottimo segnale. Non si sa mai a cosa vai incontro quando cambi allenatore, ma in situazioni complicate come questa cerchi sempre un ultimo, estremo, tentativo. Adesso l’idea deve essere quella di giocarsele tutte, anche perché c'è poco da perdere e tanto da guadagnare. La situazione era disperata, a nove punti dalla quartultima penso che sia scattato qualcosa nella testa dei giocatori. Vincere a Firenze non è stato facile, soprattutto in questa situazione”.

Per Langella, questi i motivi dell’addio di Zdenek Zeman:

“Pregi e difetti del suo gioco li conoscono tutti. Esalta gli attaccanti e la manovra offensivo ma ha sempre dei problemi in difesa. Però quest’anno la squadra non è stata brillante neanche in attacco, almeno nel modo in cui si sperava dopo il suo arrivo. Il motivo preciso non lo so, forse non aveva i giocatori adatti ai suoi schemi e movimenti offensivi, forse non c'erano le caratteristiche giuste. Si pensava che il boemo potesse, come gli altri anni, far divertire il pubblico e purtroppo non è stato sempre così”.

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