Di salvezze difficili lui se ne intende, essendo tra quelli cha ha contribuito al recupero miracoloso della stagione 2007/2008. Stiamo parlando di Jeda, ex attaccante di Cagliari e Rimini, che è intervenuto alla trasmissione sportiva ‘Zona Calcio’ su Radio Stereo 5, trattando diversi temi, in particolare legati al Cagliari, società a cui è rimasto molto legato, eccoli:
Sul Cagliari di questa stagione e su Zeman:
“Non mi aspettavo questo momento negativo del Cagliari, è una squadra esperta della Serie A e non mi aspettavo tutte queste difficoltà. Da quando ho giocato a Cagliari, nel 2008, la squadra non ha avuto più difficoltà. Il cambio di proprietà incide un po': Cellino era una certezza nell’ambiente sardo, conosceva molto bene la città, sapeva quello di cui il Cagliari aveva bisogno. Inoltre, è un grande esperto di calcio: ogni tanto ha alcune delle sue strane idee, ma è un grande intenditore. Quest’anno ci sono tanti giovani e la mancanza di esperienza ha inciso sul rendimento complessivo dei sardi. Il problema dei pochi gol? E’ una cosa strana, nel primo anno di Serie A Sau aveva fatto veramente bene, quest’anno ha subìto tanti infortuni. Longo, invece, è un attaccante valido. Sono tutti buoni giocatori e quello rossoblù è un gruppo contante qualità, ma c’è poca esperienza. A Cagliari ci sono delle responsabilità. Ho visto qualche partita della squadra di Zeman: crea tante palle gol, ma non segna e, quando succedono queste cose, l’allenatore può fare poco. Zeman lavora molto bene con i giovani, in Serie A bisogna gestirli in maniera diversa rispetto alle altre categorie. In casa ha vinto pochissimo, cosa che non capitava da anni. E ha perso importanti scontri diretti”.
Sulla partita di domenica:
“Ho giocato belle partite tra Cagliari-Napoli, a parte la rivalità tra le due squadre, che fa sì che diventi una grande partita. È una gara molto sentita, soprattutto da parte dei tifosi del Cagliari. Mi aspetto una partita spettacolare, il Napoli è una delle squadre più forti della Serie A. Il Cagliari deve sfruttare il fatto campo ma rimanere in Serie A è durissima”.
Su un suo ex allenatore:
“Non ero sicurissimo che mister Allegri vincesse gli scudetti. Ho lavorato con grandissimi allenatori, e, con lui, il Cagliari ha fatto due stagioni incredibili. E’ una persona molto intelligente, non si crede un fenomeno, è molto umile e questa è la sua qualità maggiore. Sa gestire al meglio tutta la rosa, si mette lui a disposizione dei calciatori e non accade l’inverso”.
Su un suo ex compagno:
“Quando Nainggolan è arrivato dal Piacenza, ero scettico. Ho giocato con lui: all’inizio lo consideravo da Serie A sicuramente, ho visto pochi come lui. Si è imposto con grande personalità togliendo il posto ai titolari dell’epoca. Nonostante la giovane età, ogni domenica dimostrava le sue qualità. Ora è migliorato ulteriormente: a Roma ha dimostrato ancora una volta la sua personalità”.
Sulla sua squadra attuale:
“A dicembre sono arrivato a Nuoro e la squadra si è ripresa molto bene. Sono arrivati 2 - 3 giocatori che hanno rinforzato un po’ la squadra. Quando cambia l’allenatore non è una cosa bella, ma in questo caso è stata una cosa positiva: da quando è ritornato mister Mariotti le cose stanno andando abbastanza bene. Mancano quattro partite alla fine del campionato, il nostro obiettivo è quello di entrare nei play-off. Stiamo distanti 3 punti e ci proveremo fino in fondo”.