Bruno Corda è la voce storica del Cagliari, ha raccontato le gesta dei rossoblù dal 1978 sino ai giorni nostri. Tornato protagonista insieme al suo grande amico Valerio Vargiu con la trasmissione televisiva “Rossoblù 95” ha voluto dire la sua sul nuovo Cagliari.
Il 20 giugno 2014 Tommaso Giulini rileva il Cagliari da Massimo Cellino. Ti aspettavi una svolta del genere?
“Quando all’inizio delle trattative si sentiva parlare di una cessione del Cagliari, addirittura agli americani attraverso alcuni personaggi ero molto scettico, convinto che si trattasse di un bluff.
L’inaspettato, non per gli addetti ai lavori, arrivo di Giulini mi ha rincuorato, convinto che dietro questo giovane presidente ci sia indirettamente anche la mano di Massimo Moratti. Per me la svolta societaria è stata una liberazione, Cellino mi ha fatto del male, ho subito lo stesso trattamento che all’epoca fu riservato a Biagi, Santoro e Luttazzi alla Rai".
Dopo 4 mesi abbondanti quali sono le prime impressioni su Giulini?
“Volutamente ho deciso di assistere alla partita contro il Milan in mezzo alla gente e non dalla tribuna stampa. Ho toccato con mano un entusiasmo e respirato una nuova atmosfera; tante persone mi hanno confessato di essere tornate allo stadio dopo decenni. Questo è dovuto al nuovo presidente umile, rispettoso delle tradizioni e della storia del Cagliari. Un uomo silenzioso che è stato capace di circondarsi di validi collaboratori, un presidente democratico, non un dittatore.
Ha scelto Zeman, uno degli ultimi grandi maestri nel calcio italiano, come me lui non ha avuto e non ha paura di dire quello che pensa. Giulini in 4 mesi ha fatto quello che Cellino non ha fatto in 15 anni. Ha dato una nuova veste al Sant’Elia, che stava cadendo a pezzi, inoltre lavorerà per dare una nuova casa al Cagliari e ai suoi tifosi. Ha instaurato un bel rapporto con le istituzioni, tutto per il bene del Cagliari”.
Ha addirittura riportato al Sant’Elia le leggende dello scudetto. Incredibile non fosse successo prima?
“Ha richiamato gli eroi dello scudetto, che usando le parole di Tomasini, Cellino considerava quasi dei "lebbrosi". Leggende che per i sardi hanno dato tanto, hanno incarnato il riscatto per un intero popolo, giustamente omaggiate di un viale dal comune di Cagliari. Sempre Cellino si era addirittura rifiutato di far mettere il lutto al braccio e di osservare un minuto di silenzio dopo la morte di Manlio Scopigno”.
Una società che non ha paura di puntare sui giovani, una scommessa che pagherà con Zeman?
“Sapevo che Zeman avrebbe pescato giovani di qualità provenienti dai vivai delle grandi squadre. Il boemo ha le capacità di valorizzare e tirar fuori il massimo dai giovani, uno dei pochi che sa farlo. Inoltre sta creando il giusto mix tra lo zoccolo duro e nuovi arrivati. Benedetti ha zittito le male lingue, mentre Donsah e Caio Rengal hanno regalato quella freschezza che per poco non portava alla vittoria contro la Samp”.
La rosa è al completo, oppure pensi che sia necessario qualche innesto?
“La rosa attuale permette di fondare delle buonissime basi per un progetto che porterà il Cagliari al centenario. Difesa e centrocampo sono ok, mentre in avanti credo che una pedina verrà aggiunta”.
Lo stadio continuerà a registrare il tutto esaurito anche nel corso della stagione?
“La crisi economica condiziona molti aspetti della vita, compreso lo sport. Con le cosiddette "provinciali" sarà dura, ma perdurando questo entusiasmo non è un’impresa impossibile. Il pubblico finalmente si diverte e se Giulini manterrà la promessa di mantenere i prezzi bassi, il Sant’Elia darà una marcia in più alla squadra di Zeman. Non dimentichiamoci che il Cagliari rappresenta un’intera regione, i Cagliari club sparsi in tutto il territorio isolano ne sono la dimostrazione”.
Cosa vorresti chiedere a Zeman?
“Mi piacerebbe rivedere la partitella infrasettimanale al Sant’Elia aperta al pubblico, in modo da avvicinare ulteriormente la squadra ai tifosi”.
Dal punto di vista professionale ti sei tolto negli anni grandi soddisfazioni, cosa vorresti per il futuro?
“Mi sarebbe piaciuto raccontare le gesta di Riva e compagni; ora con la moda della telecronaca di parte mi piacerebbe raccontare a modo mio, anche per una sola domenica il mio Cagliari. Il Cagliari è una squadra con una grande tifoseria, mi auguro che Sky, ora sponsor della Curva Sud, prenda in considerazione la possibilità di una telecronaca a tinte rossoblù”.

