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Giulini: “Zeman maestro di calcio. L’Inter? Presuntuosa, speravo nel 5-1. Ibarbo? Vale 20 milioni. Lo Stadio? Obbiettivo 16000 posti per la gara contro il Milan

Il presidente del Cagliari ai microfoni di Radio 1

La Redazione
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Felice risveglio stamani per il presidente del Cagliari, Tommaso Giulini. Dopo il poker rifilato alla “sua” Inter, l’entusiasmo del patron rossoblù è davvero alto. Intervistato da Radio 1 all’interno del programma Radio anch’io sport, il numero uno di Viale La Playa ha parlato della gara di ieri a San Siro ed esposto una panoramica a 360° su tutto ciò che è il Cagliari in questo momento, attento comunque anche al futuro prossimo e non solo.

Su Zeman e la squadra:

“Non ho mai avuto dubbi su Zeman, non mi permetterei mai di averne nei confronti di un maestro di calcio come lui, semmai qualche dubbio c’era sui ragazzi, non eravamo certi che tutti assimilassero gli schemi del mister. Non è facile passare da un tipo di calcio a un altro, abbiamo messo in conto di aspettare un paio di mesi. E’ ovvio che se la rosa non riesce a comprendere i movimenti giusti da fare in campo a pagare è l’allenatore, ma ieri mi pare che i movimenti siano arrivati e abbiamo messo in mostra anche qualche campione. Il calcio è davvero strano se pensiamo che venivamo dalle sconfitte interne con Atalanta e Torino. Una squadra razionale avrebbe vinto con Torino e Atalanta in casa e perso a San Siro ma il calcio è così. Non era una situazione facile, ma mi avevano fatto molto felice gli applausi dei nostri tifosi dopo quelle due battute d’arresto. Abbiamo scelto Zeman perché la nostra intenzione è quello di iniziare un progetto per valorizzare i giovani italiani e nel nostro Paese ce ne sono pochi come lui, ieri ad esempio avevamo 8/11 di italiani in campo. Sono felice anche per i miei tifosi, il calcio ha bisogno di semplicità e passione. Dopo la partita di ieri penso che i punti a ottobre saranno quelli giusti”.

Sull’Inter:

“Difficile dimenticare i miei anni in nerazzurro, otto anni sono tanti, otto anni con 5 scudetti – ricorda Giulini – e l’anno del triplete come apice di quell’esperienza. Abbiamo fatto davvero una grande partita, siamo ripartiti bene anche se devo ammettere che l’espulsione di Nagatomo ci ha aiutato ma la squadra ha grandi meriti. Però ieri ho visto un’Inter presuntuosa, Mazzarri deve lavorare in questa direzione. Penso che il club milanese possa essere molto felice almeno per la prestazione di Crisetig. Storicamente ai nerazzurri capitano queste partite, mentre è molto più raro che accadano alla Juventus. Perché all’Inter si spegne la luce? Non riesco a darmi una spiegazione fino in fondo, l’unica Inter sempre sul pezzo era quella di Mourinho”.

Stadio Sant’Elia:

“Lo abbiamo abbellito parecchio, si respiri tutt’altra aria e stiamo lavorando per chiudere anche il quarto lato. Sarebbe un miracolo farcela con il Milan, questo è il nostro obbiettivo, ma io ci credo di arrivare alla gara con il Milan a 16mila posti.”

Ibarbo e Longo:

“E’ un grande giocatore, sfido chiunque a trovare nell’Inter un elemento superiore a lui. Quanto vale? Non lo so, lo deve dire il mercato. Questa estate ho sempre detto che non lo avremmo mai ceduto per meno di 20 milioni, non penso si possa dire qualcosa di diverso dopo la gara di ieri, ma non mi sentirei nemmeno di dire 40 milioni. Comprare un attaccante a gennaio? La mia grande soddisfazione sarebbe stata vincere 5-1 con un gol di Samuele Longo – conclude il massimo dirigente rossoblù -, ho passato gli ultimi 20′ sperando in un suo gol”.

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