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Cragno: "La salvezza una grande impresa, riconoscente al Cagliari"

"Qui mi sento a casa"

La Redazione
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"In che modo ha festeggiato la salvezza? Subito insieme ai compagni. Poi per due giorni con la mia famiglia. Mi sono finalmente rilassato dopo tanti momenti difficili". Così il portiere del Cagliari Alessio Cragno ai microfoni de La Nuova Sardegna.

La salvezza

"È troppo parlare di impresa sportiva? Dipende in quale arco temporale la collochiamo. A inizio stagione la salvezza era un obiettivo minimo. Dal 90' della gara col Parma, penso di sì. Da quel momento sette risultati utili di fila, con i pareggi di Napoli e Milano. Un percorso fantastico. Un momento in cui non ci credevamo più? No. Era nostro dovere crederci e sperare. Ad un certo punto ho pensato fosse veramente difficile salvarci, è successo dopo la sconfitta in casa col Verona. In quel momento abbiamo preso coscienza che per riuscirci non potevamo più sbagliare".

Il gruppo

"Se mi sento uno dei leader di questo Cagliari? Sono qui da tanto tempo, ho il dovere di spiegare a chi arriva e ai giovani cosa significa indossare questa maglia. Se per leader si intende aiutare i compagni ed essere sempre positivo, allora lo sono".

Europeo

"L'l'Italia può vincere L'Europeo? Per vincere una manifestazione di così alto livello non basta la qualità, serve anche un po' di fortuna. Spesso sono gli episodi a fare la differenza. Dal punto di vista tecnico non abbiamo nulla da invidiare alle altre. Il valore aggiunto è l'entusiasmo che ha questa nazionale".

Valutazione

"Il Cagliari mi valuta 35-40 milioni? La cifra la fa il mercato, faccio fatica e non mi permetto di dare io una valutazione".

Rapporto con Giulini

"Ovviamente capita di parlarci, il rapporto è ottimo".

Cagliari

"A Cagliari ormai è come stare dove sono nato. Da tanti anni vivo qui. Il Cagliari Calcio è casa mia, tutte le presenze in Serie A le ho fatte in rossoblù. E' la società che mi ha lanciato e ha creduto in me, posso solo essere riconoscente".

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