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Matri: "Cagliari indimenticabile, qui sono diventato calciatore"

"In camera ho appeso la foto del millesimo gol in Serie A della storia rossoblu"

La Redazione
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Dopo qualche settimana dall'annuncio del ritiro dal calcio, Alessandro Matri, ex attaccante del Cagliari con cui ha vissuto alcuni dei momenti più belli della sua carriera, è stato ospite quest'oggi della trasmissione radiofonica Squarcia Goool, in onda su Radio Super Sound, dove ha ricordato il periodo in rossoblu.

Ecco le sue dichiarazioni:

"Ritiro? Ho lasciato un calcio in un momento particolare, i ritmi sono più alti rispetto ai miei tempi, ho dovuto abbandonare. Taglio stipendi calciatori? Quando si parla di calciatori si pensa subito a quelli di Serie A, ma se guardiamo realtà più basse c'è gente che guadagna qil tanto che basta per portare da mangiare a casa, bisogna tutelare le serie minori e fare un discorso a 360°.

Covid-19? È stato uno scossone per tutti il mondo del calcio, ha pesato sull'economia e sugli investimenti di tanta gente, penso sia venuto il momento ripartire e pensare a riprenderci alla grande.

Giusto riprendere il campionato? Non sono abbastanza competente per esprimere un parere su ripartire o no, ma se si rinizia bisogna avere la massima sicurezza, partire per poi rifermarsi sarebbe un colpo basso. Giusto che ci sia la voglia di finire il campionato ma con le giuste certezze.

Ho iniziato a giocare a calcio dopo una caduta in bici, sono stato fortunato.

Cagliari? È rimasto un rapporto strano con Cagliari. Ho provato tantissime emozioni e sono legato ai miei numeri che ho fatto qui, Cagliari per me è indimenticabile perché ci sono cresciuto, ho fatto il primo gol in Serie A, è qui che sono diventato calciatore.

Ballardini? È stato un allenatore che ho avuto anche nel settore giovanile, c'è un bel rapporto. Fece delle scelte all'inizio che mi lasciarono un po' perplesso, ma non ho mai fatto polemiche. In camera ho la foto del millesimo gol del Cagliari in Serie A, un bellissimo ricordo. Orgoglioso di aver raggiunto il record di Riva di essere andato in gol in 7 gare consecutive.

Cellino? Siamo sempre rimasti in buoni rapporti, è una persona intelligente, che sa cosa vuole un calciatore, capisce le loro ambizioni. La sera prima di giocare contro il Bari mi chiamò e mi disse che non voleva vendermi, ma l'ambizione dentro di me voleva fare un salto. Uno dei miei rimpianti è di non aver avuto continuità in una squadra. Arrivai alla Juve quando avevano carenza di attaccanti, avevo grande voglia di giocare. 

Segnai due settimane dopo proprio contro il Cagliari ma non gioii al gol per rispetto di compagni, tifosi, e società. Nel tunnel degli spogliatoi dopo la gara Marotta mi disse di andare a salutare i nostri tifosi, poi quel gesto fu visto come un tradimento, e lì si iclinò il rapporto con la tifoseria.

Cossu? Lo sento ancora, poi sento anche Lazzari, Biondini, Conti, Marchetti, Fini, Del Grosso. A Cagliari ho trovato degli amici, un ambiente pulito, si era costruito un grande gruppo. Il Cagliari mi ha aspettato, mi ha lanciato nel mondo del calcio, ho ancora tanti legami qui e ogni tanto ci torno".

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