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Domenghini: "Festa Centenario? Peccato, sognavo il giro del campo con i miei nipoti"

"Sarebbe stata una grande soddisfazione per me e per i miei figli"

La Redazione
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Angelo Domenghini, una delle vecchie glorie dello scudetto del Cagliari, ha parlato ai microfoni di Radio 1 Rai riguardo il Centenario del club rossoblu, non potutosi festeggiare a causa dell'emergenza Coronavirus, e ricordando quegli anni magici in cui vestiva la casacca dei quatrro mori.

Ecco le sue dichiarazioni, così come riportato da L'Unione Sarda:

"Festeggiamenti Centenario? E' un vero peccato. Mi avrebbe fatto piacere portare i miei quattro nipotini attaccati a me e fare il giro del campo con loro. Sarebbe stata una grande soddisfazione per me e per i miei figli.

Scudetto col Cagliari? Eravamo tranquilli e consapevoli di avere una squadra competitiva, poi i risultati ti danno forza, morale ed entusiasmo. Il pubblico dell'Amsicora, inoltre, era a una cosa assurda, metteva davvero paura agli avversari.

Gli spalti erano a un metro e mezzo dal campo e c'era un'atmosfera caldissima, ci allenavamo su quello stesso campo e ne conoscevamo ogni angolo. Soprattutto Gigi Riva aveva ormai preso dei punti di riferimento e quando tirava in porta non sbagliava mai.

Dopo l'allenamento ci fermavamo sempre a provare i tiri, io e Gigi, con il tecnico Scopigno che fumava seduto in panchina.

S. Elia? Lì abbiamo perso forza, perché con la pista di atletica ci voleva il cannocchiale per vedere la partita e il pubblico era più distante".

 

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