Walter Zenga, tecnico del Cagliari che oggi spegne 60 candeline, ha parlato ai microfoni di Sky Sport spaziando tra diversi argomenti che vanno dalla vita privata alla propria carriera sportiva.
Ecco le sue parole, così come riportate da TMW:
"60 fa effetto, meglio dire 59,99 come fanno ai supermercati (ride ndr). Quando ero piccolo dissi di essere nato un anno prima per poter giocare in una squadra dove volevo andare.
La ripresa della Serie A? Mi piacerebbe tornare a giocare per un semplice motivo, si tornerebbe a vivere. Spero che in un mese e mezzo tutto torni alla normalità , non ci sarebbero problemi a giocare in estate. La preparazione sarebbe diversa, i giocatori vengono da 2 mesi e mezzo senza partite, ma le soluzioni ci sono. I giocatori si possono allenare in campo, meglio che in un parco.
Seguo i giocatori in questo periodo? Non li stresso più di tanto, in un momento come questo è meglio lasciare le persone a gestire la propria vita. Li sento una volta a settimana.
Chi mi ha scritto per il compleanno? Ho un ottimo rapporto con i miei ex compagni e i miei giocatori, sono molto soddisfatto di questo, significa che c'è rispetto reciproco.
Allenare il Cagliari? Oggi è il mio compleanno e anche la festa della Sardegna. Questo è un segno del destino, una coincidenza che non si può non considerare. Ho allenato a Catania, Palermo, Sampdoria, Crotone e ora Cagliari, tutte città di mare e ben tre nelle isole. Sento già mia la squadra anche se ci sono da poco ed è scoppiata subito l'emergenza Coronavirus. Ho cercato di ottimizzare il periodo di stop.
Ricordo la famosa partita contro il Cagliari alla guida del Crotone? Certo, ci annullarono un gol all'ultimo minuto con un chiaro errore del VAR. Tagliavento ha detto che quello è stato uno dei più grossi errori della sua carriera".
Nainggolan e Joao Pedro stando al Governo potranno riprendere ad andare al parco a correre, ma non sarebbe meglio nel campo di allenamento? Noi ne abbiamo quattro per esempio per dividere la squadra.​
Cosa farei se dovessi decidere sulla ripresa? Non posso entrare nel merito giuridico della questione giuridica, se ci saranno le condizioni vorremmo finire entro il 2 agosto. Le problematiche sono quelle di giocare tante partite in pochi giorni con giocatori che vengono da una inattività lunga. Dobbiamo calcolare tutto questo. La voglia c'è, ci mancherebbe altro. Ci sono tante variabili che sono sicuro siano state prese in considerazione".
L'attaccante che faceva più paura? Ho sempre pensato che il nemico numero uno fosse il pallone, ci sono stati tanti attaccanti che mi hanno fatto gol, altri non ci sono riusciti".
Un portiere che mi somiglia? Ho lanciato Sirigu a Palermo e sono affezionato molto a lui. Un altro che mi assomiglia un pochino è Perin".
Il mio soprannome preferito? Deltaplano nasce da Gianni Brera mentre Uomo Ragno dalla canzone degli 883. Sono affezionato a entrambi".
Lanciare i giovani? Non penso che l'età conti più di tanto. Se uno è bravo deve giocare. Negli ultimi anni ho avuto a che fare con tanti talenti e li ho fatti giocare in pianta stabile".