"Se mi diverto a giocare a calcio? Non mi diverto, dico sul serio. Si tratta di un lavoro, lo faccio meglio che posso ma tutto finisce lì. Sono un tipo strano: a casa non guardo mai le partite alla tivù, troppa ansia, finisce che mi immedesimo e allora meglio lasciar perdere". Così Leonardo Pavoletti ai microfoni di GQ.
centravanti operaio
"Cristiano Ronaldo è il più forte di tutti, rappresenta la perfezione. E a me la perfezione non piace, mi “stucca”, come diciamo a Livorno, mi stanca. A me piace sbagliare, sporcarmi con le cose della vita. Mi definisco un centravanti operaio, come lo è stato il mio idolo, un altro Cristiano, ma Lucarelli, mito di Livorno. Nella vita mi sono sudato tutto. Sono cresciuto sentendomi dire che non sarei mai arrivato a certi livelli".
