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Cragno: "Non vedo l'ora di poter tornare in campo"

“Cagliari è casa mia”

La Redazione
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Alessio Cragno ha rilasciato un'intervista ai microfoni di 21 B.E. Agency nella quale parla del periodo di riabilitazione che sta attraversando a causa dell'infortunio alla spalla e conseguente operazione.

Ecco le sue parole:

“Cosa ho provato al momento dell’infortunio? Diciamo che ho capito subito che c’era qualcosa, non sentivo più la sensibilità al braccio e avevo una sensazione strana alla spalla. Sinceramente ho pensato subito alla spalla, infatti poi quando è arrivato il dottore è successo questo. Non mi aspettavo che la spalla fosse così delicata, che dopo avrei dovuto affrontare tutto questo. 

È successo perché stava arrivando l’attaccante dopo la punizione? Mi sono appoggiato sul gomito per rialzarmi velocemente perché ho visto arrivare l’attaccante, poi il gomito è scivolato e mi sono fatto male. 

Come sto? Meglio, dopo l’operazione ho affrontato un mese di riabilitazione. Sto lavorando per tornare a posto a Cagliari. 

Sono qui a Villa Stuart da un mese. Abbiamo iniziato con un po’ di mobilità ed ora stiamo aumentando i carichi di lavoro per cercare di tornare a Cagliari all fine di questo mese, magari non recuperato al massimo ma sulla buona strada.

Ho fatto anche delle operazioni con il professor Castagna, sono andate bene perché oltre all’infortunio avevo altre piccole cose da sistemare. Ho fatto un tagliando alla spalla che ne aveva bisogno. 

Ho tanta voglia di tornare a Cagliari perché è casa mia. Non vedo l’ora di finire qua a Roma e tornare a Cagliari per vedere i miei compagni e tornare nello spogliatoio.

Cosa mi manca di più? La quotidianità. È il sesto anno che sono del Cagliari, non mi manca solo il campo ma anche la città, le passeggiate, il mare. Un po’ tutto. 

L’infortunio? Mi hanno stupito i tempi di recupero, pensavo fossero più corti perché non avevo mai avuto un problema alla spalla. Invece poi mi sono accorto che è complicata e bisogna stare attenti a diverse cose. Anche nella riabilitazione bisogna stare attenti per farla tornare poi come era prima. 

Ho un po’ paura? I primi tempi un minimo di paura, o attenzione, ci sarà ma è normale. In ogni tipo di infortuni cerchi di ascoltare il tuo corpo, sensazioni, fastidi, cose del genere. Però poi quando rientri ti dimentichi tutto. 

Paura di non tornare come prima? Quello che sto facendo lo sto facendo proprio per tornare come prima. Una volta che la spalla sarà a posto, il resto non mi da grossa preoccupazione. 

Mi manca il Cagliari? Come detto mi manca la quotidianità, le risate, anche la tensione che ti porta la partita. Da fuori sto vivendo tensioni raddoppiate, non è come in campo che, almeno a me, la tensione poi sparisce. 

Il fatto che la squadra stia andando benissimo mi aiuta molto nel vivere la lontananza. Ho avuto già un episodio del genere un paio di anni fa e la squadra non stava andando bene. Lì subentra un maggior dispiacere per non poter dare una mano. Diciamo che il fatto che la squadra vada bene aiuta a vivere la cosa in maniera più rilassata. 

Come vivo le partite? In silenzio, commentando ogni tanto. Era veramente dura viverla da fuori all’inizio. 

Cosa mi manca dei compagni? Il prendersi in giro, anche se normalmente lo faccio con Pavoletti. Ora è infortunato quindi mancherebbe lo stesso. Ci sentiamo? Sì, su Instagram commentiamo spesso le foto a vicenda perché sappiamo di star vivendo un periodo simile, cerchiamo di tirarci su”.


 

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