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Caso Lukaku, Giulini: “I nostri tifosi non sono razzisti, chiudere le curve non serve”

“Steward per aiutare la Digos”

La Redazione
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In seguito alla brutta vicenda riguardante gli insulti razzisti ai danni di Romelu Lukaku, attaccante dell'Inter, durante il match tra il Cagliari e i nerazzurri tenutosi domenica 1 settembre alla Sardegna Arena, il Presidente della società isolana Tommaso Giulini si è espresso in merito all'infelice episodio ai microfoni di Radio Popolare.

Ecco le parole del patron dei rossoblu, così come riportate da TMW:

"Stiamo cercando di lavorare in maniera concreta, con la sensibilizzazione degli steward che dovranno segnalare le persone alla Digos. Attraverso la tecnologia non è infatti facile leggere i labiali: chiederemo anche l'aiuto ai tifosi per bene, ovvero al 99.9% dei sostenitori del Cagliari.

Combattere l’ignoranza è difficile, noi possiamo solo sensibilizzare. Questo fatto ci ha fatto provare una grandissima rabbia e frustrazione per tutte le iniziative che facciamo, come può essere la Scuola di Tifo.

Saremo i primi a introdurre questa scuola. Cagliari non è affatto una città razzista, mi dispiace tantissimo sia passata quest’immagine di noi anche all’estero.

Mi auguro che non ci siano squalifiche, non è la soluzione quella di chiudere le curve: come dicevo prima bisogna sensibilizzare gli steward. Non escludo comunque che qualcuno dei miei steward abbia visto o qualche telecamera abbia individuato chi ha ululato.

Una volta riconosciute quando queste persone si ripresenteranno allo stadio potrebbero non essere fatte entrare".

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