Importante ed interessante in intervista di Tommaso Giulini al Corriere dello Sport. Il neo proprietario della Cagliari Calcio parla a tutto campo.
Presto la conferenza stampa:
“Aspettiamo i primi giorni della prossima settimana quando verranno girate le azioni e tutto andrà a posto. Sarà quello il momento in cui terrò una conferenza stampa e spiegherò molte cose. Vivo da due giorni costantemente in riunione perché c’è tanto da fare. Alcune cose sono più urgenti di altre e stiamo lavorando per il bene della società.”
Questione stadio:
“Stiamo cercando di capire quello che possiamo fare perché le scadenze sono sempre più vicine e bisogna stabilire un piano d’azione. L’obiettivo primario è avere una capienza superiore a 5.000 posti. I miei collaboratori e io vogliamo dare al Cagliari uno stadio con una capienza più decente e risolvere il problema una volta per tutte. Sono abituato a guardare al presente e quindi per la prossima stagione un nuovo impianto non potremo averlo. Bisogna lavorare e aumentare la capienza in fretta perché l’inizio del campionato è sempre più vicino. Non nego che avere uno stadio di proprietà sarebbe importante. In alternativa bisogna mettere a posto la concessione sul Sant’Elia che, così com’è adesso, scade tra un anno. Tra 12 mesi dovremmo ripetere tutto l’iter burocratico? E’ impensabile. E’ necessario sistemare l’intera vicenda con una concessione di 10-20 anni per lavorare in un certo modo.”
L’Inter
“Non ci sarà spazio per le emozioni: contro l’Inter la prossima stagione voglio 6 punti. Moratti è stato gentilissimo come al solito. Quando ha saputo che la trattativa era conclusa mi ha telefonato e mi ha rivolto un grosso in bocca al lupo. Le sue parole mi hanno fatto molto piacere perché arrivano da una persona che nel calcio ha vinto tutto.”
Zeman
“A me piacciono gli allenatori che insegnano a giocare a pallone. E in questo Zeman è il numero uno in Italia. Non aggiungo altro. La prossima settimana ci sarà una conferenza stampa e spiegheremo tutto quello che c’è da spiegare. La Sardegna è la mia seconda casa e mi sento metà sardo e metà milanese anche perché vivo sull’isola due settimane al mese. La mia azienda ha sede ad Assemini, a 5 minuti dal campo di allenamento della squadra. Non avrei mai potuto investire in una squadra diversa dal Cagliari. Spero di creare una società molto forte in Serie A e di lavorare bene nei prossimi anni. Non mi fate aggiungere altro. Ci vediamo la prossima settimana.”