Elemento imprescindibile nella squadra di Maran e tra gli uomini-mercato più ricercati: Nicolò Barella è stato intervistato ai microfoni di Radiolina all'interno della trasmissione "Il Cagliari in diretta".
Ecco le sue dichiarazioni:
"Lavinia dorme giorno e notte, invece Rebecca dorme tutta la notte. A chi somiglia? Ancora non si sa, dicono che somiglia a me, a mia moglie, a mio cognato... Il calcio inglese? É quello che si sta esprimendo meglio, potrebbero avere due finali tutte inglesi. I cartellini? A Torino mi sono comportato bene per novanta minuti, ma con tutto quel recupero mi ha fregato. Ma sto riuscendo a gestirmi meglio, anche grazie al mister e i compagni. Io tuttocampista? Io mi sento mezzala, fare il tuttocampista è un bene e un male. Cerco di fare bene tutte e due le fasi, sto imparando a insegnarmi meglio. Con Cossu parlo spesso e mi dà tanti consigli, ma per lui era molto facile.
Il tacco? Avevo visto Pavo... meno male che è andata bene, anche se avevo intenzione di fare un'altra cosa. Dopo Chievo abbiamo portato più equilibrio in campo, anche perchè abbiamo capito che fuori casa ci dobbiamo caricare da soli perchè non c'è il nostro pubblico. Il leader che dà la carica? Ciga! Cragno? Mi aspettavo che diventasse così forte perchè lo vedo da anni in allenamento, secondo me la sua esplosività lo rende il migliore della A. Il gol? Mi manca e ne faccio pochi, vorrei aiutare di più la squadra, ma sono anche il terzo in A che prende più pali e traverse, quindi sono anche un po' sfortunato. Koulibaly? É tostau meda! Il fatto che in trasferta abbiamo perso spesso senza segnare incide sui gol realizzati.
Il gol in Nazionale? Subito dopo la gara mi dicevano di ricordare che sono stato il primo sardo a segnare e sinceramente non mi ricordavo di dirlo ma poi, pensandoci, è stata davvero una grande soddisfazione. Io ho sempre voluto giocare con il Cagliari, fin da giovane, da quando andavo allo stadio, e ce l'ho fatta. La gara più bella a cui ho assistito? Cagliari-Napoli. Conti è sempre stato il mio idolo e allenarsi tutti i giorni con lui mi ha confermato quanto sia grande.
A chi mi accosto? A Nainggolan, per il fatto che siamo molto fisici, e un altro che mi piace molto è Gerrard. L'esperienza a Como mi ha insegnato cosa non voglio nel calcio. Sono stati mesi difficili, ero solo con Federica, ma è stata una sofferenza e non in senso positivo, come quando si soffre qua. Mia moglie mi ha aiutato a crescere, soprattutto dal punto di vista caratteriale, ha sette anni più di me e non ha un carattere molto facile, litighiamo spesso, siamo due caratteri forti e mi ha insegnato cosa sono le cose importanti della vita. Sono maturo? Mi sento diverso dagli altri 22enni ma ce ne sono anche molti che sono maturi, anche se non sono sposati.
Anche a Napoli abbiamo dimostrato di fare bene, il decimo posto cercheremo di conquistarlo attraverso le prestazioni e facendo punti. Poi, se non dovessimo riuscirci sarà perchè saranno stati più bravi gli altri. Vogliamo fare bene fino alla fine. La fascia da capitano? Le responsabilità in generale le prendo con leggerezza ma più che pesante, la considero bella. Quando ho sbagliato il rigore contro l'Inter è stato perchè mi sono sbilanciato troppo... e quanto mi hanno preso in giro in Nazionale! A proposito di Nazionale, non mi aspettavo di diventare subito protagonista e ringrazio i compagni e il mister per la fiducia, c'è una grande coesione e un clima rinnovato rispetto alla gestione precedente. Ci sono compagni che non avrei mai detto che fossero così diversi, Chiellini è un signore, sempre vicino a noi giovani e dà sempre consigli, mi ha fatto un'ottima impressione. Che avrei giocato titolare il mister me l'ha detto durante la riunione. I messaggi che ho ricevuto? Mia moglie, Sau, Cossu... Marco mi manca molto, era un punto di riferimento ma sono contento per lui, aveva bisogno di cambiare ambiente.
Faragò è il sommelier del gruppo, sarei dovuto andare a Vinitaly con lui ma è nata la bimba. Poi ci siamo io e Srna, ci regaliamo spesso vini quando dobbiamo farci regali o pagarci le scommesse. Io in campo dò tutto me stesso, lo faccio sempre, anche quando gioco a tennis, poi il fatto di giocare con questa maglia dà una spinta in più. Ho sempre giocato con i grandi, mi ha fatto crescere tanto. Io e Cossu? Andrea è stato un fratello maggiore nel calcio, mi ha preso a calci quando lo meritavo e fatto i complimenti quando facevo bene. Lui, Daniele e Checco mi hanno rimproverato tanto, sono di quelli che parlano dritto in faccia e cercano di farti capire cosa sbaglia. É stata una fortuna incontrarli.Ora il dj è Pavoletti, ma è proprio musica terra terra. Non ho musica preferita, non mi piace molto".

