L'attaccante del Cagliari, Leonardo Pavoletti, è stato intervistato da Sportweek.
Ecco alcuni passaggi fondamentali delle sue dichiarazioni così come riprodotte da "La Gazzetta Dello Sport":
"Che effetto mi fa stare dietro Ronaldo e Giroud per i gol di testa? Quando li supererò, diventerò più forte. Almeno in questo. Ma mi dà noia essere catalogato come uno specialista: da quando gioco ho fatto più gol di piede.
L'intesa con Srna? Ma no, è che in estate, in ritiro, ci siamo trovati vicini di posto a tavola. Accanto a lui era seduto un altro croato, Pajac, e li vedevo parlare fitto. Io mi sentivo un po’ in disparte e, visto che non riesco a stare in silenzio per troppo tempo, mi sono inserito usando l’inglese. Il fatto è che Srna mi rispondeva già in italiano!
Con me si diverte molto, ma si arrabbia quando posto su Instagram i video in cui lo prendo in giro. “Puoi sfottermi, ma deve restare tra noi”, mi dice. Però non riesco a trattenermi: sul lavoro sono una persona seria, ma se c’è da scherzare... Soprattutto, sono uno che d’istinto dice quello che pensa.
Se imbastardito vuol dire che sono diventato più diplomatico? Sì. Non dico più le cose in faccia come una volta. Ma non vuol dire che parlo alle spalle. Sono sotterfugi che non mi appartengono. Rispetto al passato sono solo diventato più prudente. Se noto un atteggiamento sbagliato, aspetto di vedere se la persona lo ripete una, due volte, prima di dirglielo.
L'accoglienza al mio arrivo al Cagliari? Non me lo aspettavo, dopo 6 mesi così negativi al Napoli. Venivo a sostituire Borriello. Tante attese e speranze riposte su di me mi hanno costretto a lavorare molto sulla testa. I primi due mesi sono stati brutti perché mi portavo dietro ancora gli strascichi degli infortuni e non rendevo, gli applausi presi all’aeroporto si trasformarono in insulti allo stadio. In quei casi, prima che un giocatore, devi dimostrare di essere uomo.
Io il giocatore del Cagliari che corre di più? Purtroppo non frega un cazzo a nessuno. Sono un attaccante e vengo giudicato solo sulla base dei gol. In tante partite faccio schifo, poi segno e divento un eroe. In altre mi sbatto, le prendo tutte di testa, apro spazi ai compagni, rincorro i difensori, ma non segno, vengo bocciato e prendo gli insulti social da quelli che giocano al Fantacalcio. Per questo ho smesso di leggere le pagelle dei giornali".
