Continua e non accenna ad arrestarsi il botta e risposta tra il patron rossoblù Massimo Cellino e il consulente della cordata americana (il cui nome non è stato ancora comunicato) Luca Silvestrone. Il manager ha rilasciato una lunga intervista a tutto campo al portale Europacalcio.it.
Cellino pochi giorni fa ha dichiarato di non sapere chi fosse Silvestrone e di non averlo mai incontrato. Pronta la smentita del consulente:
“C’è stato un incontro col presidente e i suoi collaboratori a fine gennaio nel quale noi ci siamo presentati e abbiamo chiesto disponibilità per un eventuale cessione della società. In quel momento li non abbiamo approfondito perché ancora non c’era stato un incontro con l'amministratore comunale, abbiamo semplicemente presentato i nostri progetti e lui ci ha dato disponibilità a trattare".
Nonostante non sia ancora giunta una offerta ufficiale, la “musica” è cambiata:
"Il sindaco si è esposto promuovendo la nostra proposta e lodando il nostro progetto, quindi noi abbiamo ricontattato la società e ci siamo mostrati disposti a trattare in maniera seria. Per il momento stanno lavorando i tecnici delle due parti: i commercialisti sono al lavoro per tutti gli aspetti burocratici ed economici della questione. Con la società siamo d’accordo che ci sentiremo i primi di maggio per definire meglio l’operazione, tra l’altro Cellino è a Miami in questo momento. Adesso siamo in una fase delicata della trattativa, stiamo parlando di proprietà, soldi e società. Superata questa fase complessa avremo maggiori certezze".
Capitolo stadio: a quando la presentazione del progetto definitivo e l’inizio dei lavori? Silvestrone spiega:
“Qui posso essere più preciso. Abbiamo incontrato Zedda subito dopo il primo incontro di gennaio col presidente Cellino: in questa occasione abbiamo presentato lo studio di prefattibilità, cioè quel che noi eravamo intenzionati a fare; il Comune ha accolto favorevolmente la cosa e ci ha chiesto la realizzazione del progetto nel suo complesso, in cui potevamo sbizzarrirci senza vincoli tranne per quel che riguarda la costruzione di centri commerciali e complessi residenziali. Nel secondo incontro abbiamo quindi presentato il vero studio di fattibilità che è stato esaminato dalla giunta e dal sindaco: è piaciuto moltissimo e abbiamo lasciato tutte le carte al sindaco in modo che potessero essere esaminate dai tecnici per capire quanto fosse fattibile la realizzazione di tutte le opere nell’area interessata. Ci siamo dati tempo fino a giugno per fare queste verifiche: se sarà tutto apposto - con le dovute modifiche - saremo in grado di partire con l’iter autorizzativo. L’amministratore ha fatto queste previsioni: completare l’iter entro dicembre, partire nel 2015 con i lavori per essere pronti nel 2017 per la definitiva realizzazione dell’impianto”.
Sono ancora tante le perplessità che circondano il “fantomatico” gruppo americano. Il manager però rassicura tutti:
“Tra pochi giorni loro verranno in Sardegna per assolvere ad alcune pratiche burocratiche. La segretezza è stata una necessità dettata dalla serietà: per non illudere nessuno, hanno deciso di uscire allo scoperto solo nel caso in cui l'affare andasse in porto. Se me lo consente vorrei smentire una voce che sta circolando in questi giorni: ho sentito dire che dietro al gruppo USA ci sarebbe lo stesso Cellino o addirittura una cordata araba. Devo smentire assolutamente: alle nostre spalle non c’è né Cellino, né tanto meno un gruppo arabo. Ci furono delle trattative tra Cellino e gli arabi, ma la cordata che rappresento è un gruppo americano. Posso dire che sono molto intenzionati ad investire sulla Sardegna partendo dallo Stadio e chiaramente dalla squadra di calcio: le operazioni sono imprescindibili quindi questo sarà il primo duplice investimento. La squadra sarà naturalmente valorizzata: non verrà acquistata semplicemente come “operazione immagine” ma verrà fatta crescere. Poi tutto ciò che ruota attorno a questa operazione e può aiutare a far crescere il territorio è ben visto dal gruppo”.
Come ultima battuta, Silvestrone scherza sul fatto di averci “messo la faccia”, auspicando di poter divenire sempre più un riferimento per i tifosi rossoblù:
“Ci ho messo la faccia, è vero. Per questo genere di trattative è questo l’iter da seguire: i gruppi stranieri preferiscono mandare avanti persone del territorio affinché seguano le trattative. E’ chiaro che quando ci sarà un organigramma societario definito io non scomparirò: non so con quale ruolo esatto, ma io lì ci sarò. Non ci sono dubbi. Tra l’altro il managment della società sarà italiano”.