Storari: 4.5. 5 gol incassati, 15 nelle ultime 4 partite, non possono essere soltanto colpa di una difesa che fa acqua da tutte le parti. Il portiere, complice probabilmente anche l’età “che avanza”, è poco reattivo, specie sulle respinte corte e in occasione di improvvisi cambi di direzione del pallone (vedi il raddoppio di Ljajic). Che forse sia il caso di schierare Rafael al suo posto?
Isla: 4.5. Dal momento che in difesa è un disastro, si spera possa fare meglio in occasione delle sortite offensive. Ma così non è. Barreca si prende gioco di lui.
Ceppitelli: 5-. Qualche buon salvataggio per evitare un passivo ancora più elevato, ma non basta: il difensore perde Belotti in occasione del primo gol, e da lì inizia il calvario rossoblù.
Bruno Alves: 5-. Irriconoscibile, in virtù di un reparto che di certo non lo aiuta. Ma è un lontano parente dell’insuperabile centrale ammirato a inizio stagione.
Pisacane: 5. Viene fatto letteralmente ammattire da Iago Falque, ma almeno mette grinta nei contrasti.
Dessena: 4. Il secondo e il terzo gol del Torino nascono da due disimpegni errati del capitano, uno al limite dell’area ospite, l’altro quasi a ridosso di quella rossoblù. Lascia inoltre la squadra in 10 per veementi ed inutili proteste in occasione del rigore. Male, veramente male.
Tachtsidis: 5. Lento, tremendamente lento. Si fa notare per una buona conclusione dalla distanza, deviata in angolo da Hart.
Munari: 4.5. Se chiamassero “Chi l’ha visto” avrebbero difficoltà a trovarlo.
Melchiorri: 6. Il più in palla dell’attacco rossoblù. Si propone spesso a vuoto, in quanto i compagni non lo servono a dovere. Sul 2-0 un suo tiro viene respinto da Hart; ha inoltre il merito di accendere una flebile fiammella della speranza marcando di testa il gol della bandiera (Dal 73’ Giannetti: sv. Un’umiliazione mandarlo in campo con quel passivo ai danni del Cagliari e con l’uomo in meno).
Borriello: 5. Non ha praticamente palloni giocabili, e cerca per quanto possibile di fare sponde per far salire la squadra (Dal 56’ Farias: sv).
Sau: 5. Schierato a sinistra in un tridente alquanto improbabile, gioca a una distanza siderale dalla porta avversaria, risultando inutile (Dal 60’ Padoin: sv).
Rastelli: 4. Disastrose le scelte tecniche, disastroso l’approccio alla gara, disastrosa la capacità di motivare (o meglio, non motivare) la squadra. Dovrà riflettere, e parecchio, perché di questo passo non si può continuare.
Chi sale
Si salva solo Melchiorri.
Chi scende
Che tutti, nessuno escluso, si facciano un bell’esame di coscienza.
