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Il borsino rossoblù

Si sveglia Nenè, risorge Sau. Difesa non pervenuta nel primo tempo

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Avramov: 6. Incolpevole sui due gol siglati dal Sassuolo; compie un intervento decisivo all’89’, quando si distende per bloccare una conclusione insidiosa di Laribi. Sicuro sulle uscite, che nel secondo tempo danno tranquillità alla difesa.

Pisano: 6. Male, come il resto del reparto difensivo, nel primo tempo, in cui difende con poca attenzione e si propone con scarso successo; rende invece meglio quando nella seconda frazione viene dirottato a sinistra. Dal suo piede parte l’assist per la rete dell’1-2 di Nenè.
Astori: 5. Sarebbe stato un voto ancora più basso nel caso in cui il Cagliari non fosse riuscito ad acciuffare il pareggio. Lontano anni luce dai suoi standard, effettua aperture fuori misura e si perde in dribbling a dir poco rischiosi. Uno di questi costa il raddoppio del Sassuolo, quando si fa soffiare la palla da Masucci, il quale poi serve Zaza che insacca.

Rossettini: 6.  Un punto in più rispetto al compagno di reparto. Preciso nell’impostare e attento, in particolare nel secondo tempo, a non concedere nulla all’avversario.

Murru: 5. Costantemente superato da Berardi, che in fascia viaggia con velocità nettamente superiore, viene lasciato da mister Lopez negli spogliatoi al termine della prima frazione di gioco. (Dal 1’ st. Dessena: 6,5. Grande corsa nella corsia destra, dove costringe gli avversari a rientrare continuamente in copertura. Da ai compagni la giusta carica per la rimonta).

Nainggolan: 6. Insufficiente per gran parte della gara, nella quale non riesce a fare filtro e impostare in maniera rapida ed efficace. Dai suoi piedi parte però il tiro, respinto da Pegolo, sul quale si avventa Sau per siglare il pareggio.

Conti: 6. Si sgola nel corso della prima frazione di gioco per chiamare i movimenti delle punte, senza successo. Nel secondo tempo, partecipa insieme ai compagni al cambiamento di mentalità, che porta la squadra a trovare quello che, per come si era messa la gara, sembrava essere un insperato pareggio.

Eriksson: 6. Lo svedese si limita anche quest’oggi a svolgere il compitino. La tecnica rimane approssimativa, ma un plauso va alla grinta: quella che i suoi compagni per un tempo hanno dimenticato di tirar fuori.

Cossu: 5,5. Continua il periodo poco positivo per il fantasista cagliaritano, che non riesce a incidere e spesso si trova fuori posizione, non facendo da anello di congiunzione tra centrocampo e attacco. Emblema della sua partita è una punizione dalla sinistra calciata veramente male. (Dal 69’ Ibraimi: 6. Positivo l’impatto con la gara per il macedone, che crea movimento in avanti e serve palloni talvolta non sfruttati a dovere dagli attaccanti. In costante miglioramento).

Ibarbo: sv. Sfortunato l’attaccante colombiano, che deve lasciare il campo dopo appena dieci minuti per un problema all’adduttore. (Dall’11’ Nenè: 6,5. Partita dai due volti per l’attaccante brasiliano, che non esiste per 70 minuti, salvo poi improvvisamente svegliarsi dal letargo e svettare di testa riaprendo la partita. Che sia l’arma in più per il Cagliari d’ora in avanti?

Sau: 6,5. Anche per lui una partita al di sotto della sufficienza. Sbaglia i movimenti e non si intende con i compagni. Tuttavia, il punto in più in pagella è meritato: grazie alla sua rete, peraltro un po’ fortunosa, i rossoblù completano la rimonta. Non segnava dalla partita persa 3-1 a San Siro contro il Milan. Ora che si è sbloccato, si spera non si fermi più.

Chi sale

L’ingresso di Dessena è stata una delle carte vincenti, che ha cambiato la partita del Cagliari. La fascia destra, da terreno di difesa, è diventata la via preferenziale per le sortite offensive dei padroni di casa. Un plauso va anche a Nenè, che col suo colpo di testa ha avuto il merito di riaprire la gara. L’auspicio è che non sia stato un fuoco di paglia.

Chi scende

Astori ha un gol sulla coscienza: un suo dribbling non andato a buon fine è costato la seconda rete ospite. Ma siamo sicuri sia stata solo una giornata no. Il terzino Murru segue il suo compagno di reparto nel gradino basso. Non regge il passo del coetaneo Berardi, e viene giustamente sostituito a fine primo tempo.

 

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