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Cellino: "Cagliari mi manca moltissimo. Giulini? Non si è comportato bene quando ho venduto la società"

"Quando sono distratto e sento alla radio qualcuno che dice “il presidente del Cagliari”, mi giro di scatto, credo che stia parlando di me. Non mi sono ancora abituato all’idea"

La Redazione
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"Tonali ha grandi doti di equilibratore e credo farà il percorso inverso a Pirlo e tra qualche anno giocherà trequartista. E’ formato dal punto di vista muscolare e ha il senso del gol. Mi ricorda O’Neill che dal Cagliari è poi passato alla Juve. Fabian ha avuto la carriera rovinata dall’alcol". Così l'ex patron del Cagliari - ora proprietario del Brescia - Massimo Cellino, ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.

Stadio e malinconia, con Giulini non si sente più

"Lo stadio non è una priorità, anche se è vecchio e scomodo. Conoscevo Brescia solo attraverso il Rigamonti e mi aspettavo che la città fosse altrettanto brutta. Invece è meravigliosa e meriterebbe uno stadio decoroso. Va demolito e rifatto. Is Arenas? Mi sono fatto tre mesi per concorso esterno in tentata estorsione. Non ho ancora capito cosa volesse dire. E la vicenda non è chiusa: stanno ancora sentendo i testimoni dell’accusa. Cagliari mi manca moltissimo, è la mia terra: a volte quando sono distratto e sento alla radio qualcuno che dice “il presidente del Cagliari”, mi giro di scatto, credo che stia parlando di me. Non mi sono ancora abituato all’idea, e non mi sento con Giulini: non si è comportato bene quando ho venduto la società".

David Suazo, altro allenatore esonerato

"Suazo? Ha qualità e mi conosce: ho sbagliato però a chiamarlo, non aveva esperienza. Corini è l’uomo giusto al momento giusto, anche se dobbiamo fare di più in trasferta. E Allegri resta l'allenatore cui sono più legato: non l’ho mandato via anche se aveva fatto solo un punto in 6 partite".

Per chiudere

"L’Atalanta resta un modello. Ho dovuto ricostruire il vivaio affidandolo a una persona di valore come Christian Botturi. So come cercare e costruire i giovani. Ma non c'è un complesso di inferiorità nei loro confonti: arriveremo al loro livello, il traguardo è salire in A al terzo anno, quindi nel 2020. Mi considero un imprenditore del calcio a tempo pieno. Ma ho una certa età e non ho più voglia di buttare via soldi".

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