L'ex tecnico rossoblù Marco Giampaolo, in una lunga intervista ai microfoni Sky, ha parlato anche della sua esperienza a Cagliari ed in modo particolare del rapporto con l'ex patron Cellino:
"Cellino a Cagliari? Ero molto suscettibile, ero incline al confronto, ero infastidito dal confronto. Non c’erano le condizioni per il mio modo di essere. La seconda volta rifiutai di tornare anche perché i rapporti oramai erano segnati e nella convivenza forzata ci sto male.
Allenerò fino a quando avrò passione, l’aspetto economico non mi fa vivere bene se non sto bene con me stesso. A Cagliari l’aspetto economico era caduto in secondo piano. Paradossalmente è stata una decisione in linea con quella presa quando allenavo il Giulianova. Ci sono tanti elementi di continuità che poi, tante volte, si sono rivelati opportuni, altre, non opportuni, ma ho dovuto pagare le conseguenze, ma non mi sono mai discostato da quella sottile linea tra orgoglio e dignità .
Orgoglio e dignità significano fare il proprio lavoro senza essere influenzato da elementi che non centrano nulla con il lavoro stesso. Significa poter svolgere la propria professione essendo responsabile e padrone delle decisioni che assumi. Cellino fu abile, ha un intelligenza sopraffina, fu abile perché sgombrò il campo da qualsiasi tipo di alibi che potesse essere il mio ritorno, giocò bene le sue carte".