Salah per Cuadrado è stato come scambiare una vecchia Ferrari, bella ma non più bella come una volta, per una Lamborghini appena uscita dalla concessionaria, ricevendo persino un bel po' di soldoni in cambio. Perché Cuadrado l'estate scorsa era visto come un fenomeno, l'oggetto del desiderio di sceicchi e magnati pronti a sfidarsi a suon di banconote per assicurarsi l'asso colombiano.

Poi in questi mesi il suo rendimento è via via calato, sino a all'ultimo periodo in viola in cui sembrava l'ombra del giocatore che era stato. Tuttavia c'era un uomo che ha continuato ad amarlo intensamente, nonostante le difficoltà: il suo nome era Josè Mourinho. Lo Special One in Gennaio ha puntato il dito contro il sudamericano, si è rivolto a zio Roman Abramovich e come un bambino viziato gli ha detto: "Lo voglio, costi quel che costi".

Così il petroliere russo ha messo mano al taschino e ha tirato fuori gli ultimi spiccioletti, roba come 33 milioni, e ci ha aggiunto il prestito con diritto di riscatto (fissato a circa 15 milioni) di uno scarto qualsiasi, tale Mohamed Salah.

A un certo punto però, lo scarto ha deciso di fare un gioco, provare a diventare lui quello più forte dei due. Il fatto è che la cosa gli è riuscita pure egregiamente, perché mentre quell'altro sbatte contro i vari Hazard, Oscar, WIllian e compagnia bella, Salah sta tenendo fede al suo soprannome, il Messi d'Egitto. Serpentine, scatti alla Usain, e gol, tanti gol., ben 7 in 17 presenze, roba niente male per uno che non fa manco l'attaccante, roba niente male per uno che era solo uno scarto.