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Cagliari, la minaccia è Di Natale: l'uomo diventato leggenda

A Udine sarà la punta bianconera l'uomo più pericoloso per i rossoblù

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Tutto molto ovvio. L'uomo più pericoloso dell'Udinese di Stramaccioni non può che essere lui, l'immenso Totò, uno di quei bomber che segneranno anche a 80 anni nella partita nonni contro nipoti. Di Natale ha iniziato ad essere davvero Di Natale piuttosto tardi, più o meno da quando è ad Udine, città che lo ha prima adottato e poi divinizzato.

Tuttavia ha sempre segnato tanto: la prima partita in A a 25 anni, davvero difficile che uno che esordisce a quell'età arrivi ad essere il settimo realizzatore nella storia del campionato italiano. Eppure lui ce l'ha fatta. 201 gol nella massima serie, roba da fenomeni.

Straordinaria la sua costanza in fase realizzativa a partire dalla stagione 2009-10, anno in cui vinse la classifica marcatori con la bellezza di 29 sigilli. In molti pensavano si trattasse della classica annata della vita, caso unico e isolato. Così tanto per far capire di che pasta sia fatto l'anno dopo Totò bissa il titolo di capocannoniere con 28 aeroplanini, per poi buttarla dentro 23 volte nel campionato successivo e altre 23 in quello dopo.

L'anno scorso, in una stagione decisamente negativa per lui (ad un certo punto medita persino il ritiro) ne sigla "solo" 17, povero Cristo. Miglior marcatore di sempre dell'Udinese (ovviamente), è ormai un idolo della tifoseria bianconera, che lo tratta davvero come il Messia venuto nel Friuli come a miracol mostrare.

Il rifiuto alla Juventus nell'estate del 2010 lo ha scolpito nella storia e nel cuore dei supporters delle zebrette. A volte i soldi e gli scudetti contano meno dei sentimenti. Almeno se ti chiami Antonio Di Natale, quello dei 201 gol. 

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