L'allenatore del Bologna, Filippo Inzaghi, ha analizzato in conferenza stampa il momento della sua squadra e la sfida di domani con il Cagliari.
Ecco le sue dichiarazioni così come riportate da tuttobolognaweb.it:
"La continuità ? E’ quello che voglio dai miei ragazzi, dobbiamo dare seguito a quanto di buono già fatto. Una brutta prestazione sarebbe un passo indietro che non possiamo permetterci, indipendentemente dal risultato.
Contro l’Udinese abbiamo dimostrato di avere carattere, ma una partita non basta. Potenzialità ? Siamo lontani dal 100%, dobbiamo crescere tanto e io non mi accontento mai. Contro l’Udinese siamo stati bravi a ribaltarla sotto di un gol e con una decisione arbitrale evidente contro.
La formazione? Non sono scaramantico, aver vinto due partite con gli stessi undici non mi condiziona. Ho più di un dubbio che mi porterò fino a domani, contro l’Udinese anche chi è entrato dalla panchina mi ha fatto vedere cose ottime.
Orsolini? Può lavorare al fianco di Santander anche dall’inizio, ma sono davvero soddisfatto del lavoro sporco e importante che fa Falcinelli. E c’è anche Okwonkwo, che dalla panchina entra sempre bene. Ma in attacco devo ancora decidere chi sarà titolare.
Il centrocampo? Non c’è ancora abbondanza. Donsah verrà convocato ma non credo che verrà impiegato, può fare al massimo 5/10 minuti.
Le statistiche? Non le guardo. Il Cagliari contro il Milan ha fatto un’ottima gara, è una squadra con ottimi giocatori come Barella e Srna. Noi dobbiamo mettere in campo le qualità migliori, poi sarà il campo a dire se abbiamo preparato nel modo giusto la partita.
L'atteggiamento? I meriti sono dei giocatori, io li ho solamente convinti a credere di essere più forti di come venivano dipinti. Mi sono meravigliato a volte perché la sconfitta sembrava una cosa normale, l’autostima era bassa. Spero che queste due vittorie diano morale ai ragazzi.
Pulgar? Erick è tranquillissimo, si allena molto bene, è un giocatore molto importante per noi. Anche Nagy sta facendo molto bene, devo ancora decidere chi partirà dall’inizio domani. La più bella risposta che possono darmi è fare quello che ha fatto Orsolini quando è entrato in campo domenica. Se stanno fuori non devono arrabbiarsi con me, altrimenti stanno fuori altre 5/6 partite.
La tattica? Un allenatore cerca sempre di fare giocare al meglio i suoi giocatori insieme. Nella sfortuna degli infortuni abbiamo scoperto dei giovani talenti davvero interessanti: nelle squadre c’è sempre qualcosa da scoprire di nuovo.
Svanberg? La società ha investito molto su di lui, era un giocatore ambito dai top club mondiali. Lui è stato molto intelligente, le sue potenzialità in questo ambiente possono svilupparsi al meglio. Essendo un classe ’99 ho voluto aspettare un po’ a inserirlo, ma devo dire che ha una maturità non da poco e ha stupito un po’ tutti.
Le mezzali? Sono soddisfatto, stiamo riuscendo a portare costantemente cinque o sei uomini nell’area avversaria. Mattiello? Lo abbiamo voluto fortemente, alla Spal ha giocato oltre 30 partite, ha iniziato quest’anno un po’ timoroso e io ho cercato solamente di infondergli fiducia. Secondo me può crescere ancora tanto.
Il Cagliari? Ha giocatori di grande rilevanza, è una squadra difficile da affrontare, anche se in Serie A avversarie semplici non esistono. Sarà un bell’esame per noi, sono curioso di capire la squadra dopo due vittorie in casa. Sono convinto che faremo una grande partita. Non vinciamo in trasferta da quasi un anno, spero che domani sia la volta buona.
I calci da fermo? Da domenica ho iniziato a vedere alcune cose molto interessanti, ma siamo ancora indietro. Dobbiamo lavorare molto su questo. Pulgar? E’ un ottimo tiratore ma c’è anche Dzemaili.
Gli infortunati? Palacio, Helander e Poli non ci saranno, rientreranno in gruppo martedì e spero saranno a disposizione per l’amichevole che giocheremo. Comunque dopo la sosta saranno di nuovo tutti convocabili.
Santander? Non mi ha stupito, ero preoccupato solamente dal punto di vista fisico, sapevo che all’inizio sarebbe potuto andare incontro ad alcuni problemi di condizione. Ho dovuto gestirlo ma adesso è in crescita, sta diventando un leader tecnico perché oltre ai gol lotta su tutti i palloni e diventa un punto di riferimento per i compagni.
Dijks? Ha caratteristiche differenti rispetto a Krejci. Il ceco in questo momento ha capacità migliori di gestione palla, mentre l’olandese ha grande fisicità e esplosività . Domenica mi è piaciuto molto come è entrato in campo, deve continuare così e ci potrà dare una grande mano. In quel ruolo il ballottaggio è aperto".

