Partecipa a Blog Cagliari Calcio 1920

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Di Francesco: "Cagliari squadra di carattere, ma abbiamo il dovere di vincere"

"Non penso al turnover"

Condividi su:

È oramai vigilia per Roma e Cagliari, in vista della sfida diretta di domani sera (con inizio previsto per le ore 20.45). In occasione della conferenza stampa di presentazione, il tecnico giallorosso, Eusebio Di Francesco, analizza lo status attuale della sua squadra e la partita interna contro la compagine isolana.

Ecco le sue dichiarazioni (così come riporta TMW):

“Il Cagliari di Lopez? Hanno interpretato bene le loro ultime gare, hanno carattere, una precisa fisionomia ma anche identità. Davanti possono essere pericolosi: hanno giocatori come Joao Pedro, Pavoletti e Farias che si integrano bene tra di loro. Abbiamo il dovere di giocare per vincere.

Vorrei sottolineare – e mi fa molto piacere dirlo – che domani giocheremo con una maglia dedicata a Telethon e le stesse andranno all’asta: ne siamo orgogliosi perché è il quinto anno di fila. Le occasioni fallite? Indubbiamente si tratta di un aspetto che si deve risolvere attraverso il lavoro sul campo ma anche sotto il profilo mentale.

Abbiamo puntato molto su questo aspetto in settimana: dobbiamo essere certamente più cinici e rispondere con i fatti sul campo. Schick e Dzeko? Parlano la stessa lingua: per me non può che far comodo. Patrick ed Edin insieme? In futuro può essere una soluzione, ma non parliamo di tandem, poiché noi giochiamo con tre punte.

Schick è duttile perché può ricoprire il ruolo di prima punta e di esterno offensivo. Deve migliorare la sua condizione atletica e anche quella tecnico-tattica. Durante la settimana si impegna molto e ha sicuramente ampi margini per diventare ancora più forte.

Fisicamente, è indietro rispetto agli altri, ma non significa che non possa partire dal primo minuto. Tommasi capo della federazione? Ha molti contenuti da esporre per il nostro calcio. È una persona equilibrata e intelligente: è un ex calciatore come me, ma ha la stoffa per fare il dirigente. Sarei felice se dovesse diventare presidente.

Nainggolan? Se dovessi fare la mia formazione pensando che alla prossima c’è la Juventus, sbaglierei di grosso. Radja potrebbe partire dall’inizio: io scelgo in base alla condizione e non dei cartellini gialli.

Il mercato? Penso solo al campo. È prematuro parlarne ora. Ora so che c’è il Cagliari da affrontare. Dobbiamo arrivare al 6 gennaio molto bene sotto il profilo mentale e della classifica. In seguito valuteremo anche le situazioni di chi ha giocato meno: ad ogni modo, ora sono sereno.

Il mio nome nel toto-allenatori per panchine estere? Non mi distraggo di certo. Nella mia carriera da allenatore, non ho ancora fatto nulla: chi si accontenta, alla fine cade. È normale che queste voci ci siano, perché fanno parte del mio lavoro, ma non ci penso.

Ora sono alla guida della Roma e sono molto contento di poterla allenare. La crescita della mia squadra? Ci sono i margini per poter migliorare: sono soddisfatto dei pochi gol che abbiamo preso fino ad ora. Dobbiamo crescere dal punto di vista dei gol all’attivo e ci servirà l’aiuto di giocatori come Under.

Tutto può essere allenato, persino l’aspetto psicologico. Kolarov? Lo faremo riposare. Emerson? Sta migliorando moltissimo. Credo che sia arrivato il suo momento, magari non domani ma più probabilmente contro il Torino in Tim Cup.

La Roma fino in fondo sulle tre competizioni stagionali? Mi piacerebbe se fosse così. A prescindere da chi sia il tuo avversario, l’obiettivo è quello di vincere. Dobbiamo andare avanti in tutte le competizioni”.

Condividi su:

Seguici su Facebook