Alla vigilia del match domenicale che verrà disputato sul campo della Sardegna Arena, il tecnico del Chievo Rolando Maran reduce dal pareggio con il Genoa, ha risposto alle domande dei giornalisti presenti nella sala stampa dello Sport Hotel Veronello. Ecco le sue parole così come riporta www.chievoverona.it:
“La prima partita di pomeriggio di questa stagione la giochiamo a Cagliari dove certamente ci sono temperature diverse. Il clima può essere l’insidia maggiore al di là di aver recuperato le energie. Come sta la squadra? La squadra è pronta e l’ha dimostrato anche mercoledì finendo in crescendo e questo denota un buon stato di salute dei nostri ragazzi, che sono pronti ad affrontare la prossima gara.
Le ultime due prestazioni? Anche nei momenti in cui sembravamo in difficoltà, la squadra ha sempre reagito nella maniera migliore e credo sia un aspetto positivo che nasce dalla consapevolezza, dalla determinazione e da come viene affrontata la gara, per cui c’è voglia di fare, c’è voglia di costruire. Noi non dobbiamo guardare in casa d’altri, dobbiamo portare a casa il massimo che possiamo al di là dei risultati che fanno gli altri.
Il 4-0 dello scorso aprile in casa loro? Sicuramente lo scorso anno a Cagliari è stata una delle tre partite che abbiamo sbagliato sotto tutti i punti di vista, io mi auguro che qualche flash ci venga ancora dentro di noi, nella nostra testa per non ricadere negli errori fatti l’anno scorso e non per prenderci una rivincita.
Il Chievo che corre più di tutti? Indubbiamente è un dato che può significare molte cose, sia dal punto di vista fisico che mentale: queste due cose, unite, danno ottimi risultati. Siamo una squadra che è destinata a correre sempre per fare risultato, dobbiamo andare forte sempre, perché altrimenti viene meno quella che è la caratura della nostra squadra. Castro e Birsa insieme? È una questione di far risparmiare energia sugli esterni ai nostri centrocampisti.
Castro per caratteristiche può aiutare i centrocampisti in fase di non possesso e coprire un po’ di campo. Quando troviamo determinate situazioni, utilizzare questa soluzione è la cosa migliore. Credo che Lucas sia un giocatore che ha ancora tempo per potersi ulteriormente migliorarsi, nonostante le sue prestazioni siano oltremodo positive: non ho da rimproverargli nulla perché dà sempre il massimo in campo e in allenamento.
Sorrentino? Stefano è un ragazzo positivo e da un punto di vista caratteriale trasmette molto: il suo modo di interpretare le partite, al di là della valenza tecnica, ha soprattutto una valenza caratteriale che nella squadra si sente. Se a Genova abbiamo pensato anche di poterla vincere? Nel momento in cui avevamo pareggiato, eravamo più noi rispetto a loro ad essere propositivi, stavamo bene di testa e di gambe. In quel momento avevamo sfiorato l’idea del colpaccio”.