Strano il destino. Proprio due anni fa (era esattamente il 7 settembre 2015) il Crotone inaugurava la stagione del Cagliari in serie B, in un Sant'Elia gremito ma ancora ferito dalla retrocessione. In quella stagione le due squadre salirono a braccetto in serie A, dopo un duello infinito fino all'ultima giornata.
Ora a due anni di distanza, il Dio del calcio ha voluto che il Crotone fosse la prima squadra ospite a giocare nella nuovissima “Sardegna Arena”, ed entrare così nella storia del Cagliari. Quel Cagliari con cui è nato ormai un rapporto di amicizia e di stima reciproca.
In un calcio malato, dove prevalgono i soldi a scapito dei valori, il Crotone, nella persona del presidente Vrenna, si è dimostrato solidale nei confronti del Cagliari. Se il Cagliari ha avuto la possibilità di giocare le prime due gare di campionato in trasferta, per consentire lo svolgimento dei lavori alla Sardegna Arena, è stato grazie al Crotone che ha dato l'ok alla Lega per disputare le prime due giornate in casa, allo “Scida”, senza compromettere il calendario.
In sintesi, se non ci fosse stata una squadra che fosse venuta incontro al Cagliari, come ha fatto il Crotone, i sardi avrebbero dovuto giocare una partita casalinga all' Olimpico di Torino, come è accaduto in estate in occasione della coppa Italia. E allora, onore al Crotone.
Per quanto riguarda invece le questioni di campo, la squadra calabrese, dopo aver agguantato una salvezza all'ultima giornata che alla vigilia del campionato sembrava impossibile, si appresta a vivere un'altra stagione di passione. Alla guida del timone c'è sempre Davide Nicola, ma tanti protagonisti della salvezza sono andati via.
Viene difficile pensare ad un'altra salvezza senza Falcinelli, Crisetig e Ferrari. É tornato Budimir, il bomber della promozione, ma in A già con la Samp non ha convinto. Tumminello è giovane ma resta una scommessa, Trotta non è un attaccante da doppia cifra e Simy, nonostante il grande potenziale, resta ancora acerbo.
Qualche giocatore interessante è arrivato. Mandragora, per esempio, può fare molto bene. Lo stesso Faraoni ha finalmente la possibilità di giocare con costanza dopo una serie di stagioni anonime. E Izco, come Ayeti, porta al Crotone tanta esperienza. Però in attacco manca qualcosa. Manca un “Falcinelli” in grado di trascinare la squadra. E senza quei gol, salvarsi diventa utopia.
Nicola è consapevole che con il Cagliari il fattore ambientale potrebbe rivelarsi decisivo. Alla Sardegna Arena ci sarà il tutto esaurito, ma Stoian e compagni, come dichiarato in settimana, proveranno a fare il colpaccio.
Confermato, quindi, il solito 4-4-2: Cordaz in porta, Ceccherini e Cabrera al centro della difesa, con Faraoni e Pavlovic sulle fasce. In mediana agiranno Mandragora e Barberis, mentre gli esterni dovrebbero essere Rohden e Stoian. Trotta e Budimir guideranno l'attacco degli squali.