A Palermo ci credono ancora. É tornato quell'entusiasmo che è mancato per tutta la stagione. C'è di nuovo voglia di lottare, anche se forse è troppo tardi.
E allora la partita con il Cagliari diventa per il Palermo di Diego Lopez una partita da dentro o fuori, se vuole sperare ancora nella salvezza. Anche perché l'Empoli in fin dei conti non è mai scappato. Anzi, la squadra toscana arranca, e il vantaggio di 7 punti non è sinonimo di tranquillità a nove giornate dal termine.
Lopez dovrà essere bravo a non far distrarre i suoi ragazzi da questioni extra-calcistiche che riguardano il passaggio di proprietà della società siciliana. Nell'ultimo mese, Maurizio Zamparini, dopo 15 anni di gestione ha ceduto le quote del Palermo a Paul Baccaglini, anche se in realtà il closing verrà formalmente ultimato nelle prossime settimane.
E il neo presidente del Palermo, consapevole dell'importanza della sfida con il Cagliari, ha chiamato a raccolta i tifosi rosanero per riempire il Barbera. Quindi è probabile che la squadra di Rastelli possa trovare in Sicilia un clima infuocato, con uno stadio pieno, pronto a sostenere la squadra dal primo minuto.
Pochi dubbi per Diego Lopez, che dovrà fare a meno del fantasista Diamanti (squalificato). Al suo posto giocherà Bruno Enrique. Rientrano, invece, Rispoli e Andelkovic che partiranno dal primo minuto.
Quindi i siciliani si schiereranno in campo con il 4-2-3-1: Posavec in porta, al centro della difesa la coppia Cionek-Andelkovic, affiancati dai terzini Rispoli e Aleesami. In mediana, Chochev e Gazzi, supporteranno il trio di centrocampo composto da Balogh, Bruno Enrique e Sallai. Davanti il bomber Nestorovski che in settimana ha dichiarato che avrebbe segnato una doppietta al Cagliari.
Ma Sau lo ha avvisato. A Palermo segna lui, e non “Nestogol”.